Anche Verbania ha partecipato giovedì all’appello della Conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone private della libertà personale. Lo fa con la lettura dei 55 nomi e cognomi dei detenuti suicidatisi, o morti in cella, dall’inizio dell’anno e dei 4 appartenenti alla polizia penitenziaria che si sono tolti la vita.
A leggere l’elenco, a turno – nella sala al piano terra di Villa Giulia – nella tarda mattinata di giovedì sono la vicesindaco con delega alle Politiche sociali, Marinella Franzetti; il sindaco, Silvia Marchionini; la garante dei detenuti del Comune, Silvia Magistrini, e l’onorevole Bruno Mellano, deputato torinese del Partito radicale transnazionale nella XV legislatura.
Ad ascoltare un selezionato pubblico composto dalla direttrice della Casa circondariale di pena cittadina, Claudia Piscione; dal comandante, Marco Mostacciuolo; dal cappellano del carcere, don Giovanni Antoniazzi; dalla vice prefetto, Cinzia De Martino; da funzionari della questura e ufficiale dell’Arma dei carabinieri; volontari dell’associazione “Camminare insieme” che opera all’interno del carcere e, in rappresentanza della popolazione carceraria, uno dei detenuti ammessi al lavoro esterno che stanno terminando la pena detentiva a Verbania.