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Attualità | 18 aprile 2024, 14:20

Cacciatori e natura: nominati i primi monitoratori sullo svernamento della specie Beccaccia

Si tratta di una figura importante per la raccolta di dati sugli animali

Cacciatori e natura: nominati i primi monitoratori sullo svernamento della specie Beccaccia

Lo scorso fine settimana, presso la sala riunioni del Comprensorio Alpino Vco1 a Verbania, si è svolto il Primo Corso di formazione per Monitoratori sullo svernamento nelle nostre Aree della Specie Beccaccia.

La Beccaccia (Scolopax Rusticola) è un uccello selvatico, appartenente all’Oridine dei Caradriformi, famiglia degli Scolopacidi. Migratrice che dal Nord Europa (Russia, Svezia, Finlandia ecc) Migra verso sud/ovest per trovare terreni a Lei favorevoli allo Svernamento, raggiungendo i Paesi del Nord Africa, per poi rientrare a Nord, agli inizi della Primavera, verso i siti a lei favorevoli per la nidificazione. Uccello selvatico sul quale esistono pochi dati precisi in merito a biologia ed abitudini e che durante l’Autunno e la Primavera transita anche sul nostro territorio.

Difficile da avvistare durante di giorno perché molto schiva e dalla colorazione del piumaggio perfettamente mimetica col sottobosco, suo habitat ideale. Durante le ore diurne rimane al sicuro in aree boscate, nelle nostre zone è facile incontrarla nei boschi di Betulle, ai bordi di radure e zone umide dove siano presenti nei dintorni dei siti di bosco misto, dove li trova oltre che riparo dai predatori, tranquillità e nutrimento per recuperare energie e proseguire il suo lungo viaggio.

 Migra durante la notte, affidandosi all’ istinto che madre natura e la selezione naturale le hanno donato.

 L’Ispra ha stilato un protocollo rivolto a cacciatori e appassionati cinofili del cane da ferma in cui la figura del monitoratore diventa fondamentale per la raccolta di dati preziosi sulla presenza, rotte, siti di alimentazione e tempi di permanenza della Beccaccia durante il transito nel Territorio Italiano. A seguire la Regione Piemonte ha normato le procedure per formare e gestire sul campo i monitoratori richiedendo una formazione teorica con tecnici faunistici, docenti laureati in Gestione della Fauna Selvatica e Giudici ENCI specializzati sul lavoro del cane da ferma. Al termine delle lezioni teoriche si dovrà sostenere una prova d’esame per poter essere abilitati ed avere l’idoneità alle attività sul campo. L’elenco dei Monitoratori verrà inserito in un Registro Regionale gestito dalla Provincia. I cacciatori sono i candidati perfetti per portare avanti questo importante compito e non hanno esitato a mettere da parte doppiette e dedicare le loro conoscenze e competenze in merito, dando il loro fondamentale contributo.

Il Comprensorio Alpino Vco1 sotto richiesta del Circolo UNCZA (Unione Nazionale Cacciatori Zona Alpi) del Verbano-Cusio-Ossola, ha chiesto alla Provincia del Vco di poter autorizzare il corso e lo scorso weekend, con grande soddisfazione, i primi 22 monitoratori del Vco sono stati nominati.

In questo progetto c’è grande unione d’intenti e rilevanza per il rapporto molto spesso controverso tra mondo venatorio e quello ambientalista. Tutti uniti nel dare il proprio contributo alla scienza ed allo studio di specie che, altrimenti, sarebbero destinate all’oblio dimenticandosene. Mentre la vera passione e rispetto per il nostro mondo natura vanno costantemente coltivati per crescere in simbiosi di intenti nel rispetto di ciò che può essere sostenibile e sostenuto.

Redazione

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