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Confine | 26 marzo 2024, 18:00

Interreg Italia-Svizzera, strategia comune tra sindacati e aree di confine

Una visione a medio-lungo termine della zona vasta che si estende dalla provincia del Verbano-Cusio-Ossola sino a quella di Sondrio

Interreg Italia-Svizzera, strategia comune tra sindacati e aree di confine

 ‘’Comuni di confine e sindacati dei frontalieri uniti per costruire una strategia condivisa in modo da farsi promotori di una valorizzazione strategica del programma Interreg Italia-Svizzera 2021-2027. È di questo che si è parlato nel salone Estense di Varese nel corso di un incontro. Un’occasione per presentare un documento elaborato, oltre che dalle organizzazioni sindacali, anche dai comuni capoluogo delle province di Varese e del Verbano-Cusio-Ossola’’. Lo scrive il giornale svizzero La Regione, ricordando che il documento ha  ‘’lo scopo di delineare un visione a medio-lungo termine dell’Area che si estende tra le province del Verbano-Cusio-Ossola e di Sondrio e che ne faccia un polo di sviluppo e residenza in grado di competere e realizzare sinergie con le grandi aree metropolitane collocate a nord (Zurigo) e immediatamente a sud (Milano)’’.

Si è parlato dell’intesa sottoscritta tra le città di Varese e di Verbania, con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, in merito al lavoro transfrontaliero. ‘’Nel documento – rimarca La Regione - viene sottolineato che il programma Interreg 2021-2027 individua una serie di priorità, collegate alle politiche di coesione dell’Unione europea, oltre che agli indirizzi della Nuova politica regionale svizzera. Da qui perciò l’iniziativa dei comuni italiani di frontiera e dei sindacati dei frontalieri di cogliere le opportunità offerte dal programma Interreg 2021-2027. Questo, ovviamente, in stretto contatto con interlocutori dei cantoni svizzeri di frontiera’’.

Tra gli obiettivi da raggiungere nel breve periodo l’integrazione delle reti di trasporto e il rafforzamento della mobilità intermodale e sostenibile. ‘’Tant’è – scrive La Regione - che è stato ricordato che con i contributi finanziari messi a disposizione da Italia e Svizzera è possibile migliorare la qualità del trasporto pubblico, compreso quello lacuale, e i servizi per la mobilità individuale o condivisa. Il lavoro congiunto dei comuni italiani di frontiera e dei sindacati confederali dei frontalieri guarda anche al settore del turismo e della sanità. Insomma, molta carne al fuoco, che sottintende un grande lavoro da sviluppare se non si intende perdere le occasioni fornite dal programma Interreg Italia-Svizzera, che da quando c’è, ha contribuito allo sviluppo delle aree di frontiera’’.

Renato Balducci

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