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Attualità | 20 marzo 2024, 08:25

Previsioni occupazionali di marzo: nel Vco sono 1.950 i nuovi contratti di lavoro

Solo nel 14% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per l’86% saranno a termine

Previsioni occupazionali di marzo: nel Vco sono 1.950 i nuovi contratti di lavoro

Sono 6.830 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di marzo 2024, pari al 23% delle entrate complessive previste a livello regionale.
Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 70% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (che oscilla dal 16% di Vercelli al 22% del VCO); una difficoltà di reperimento che supera il 50% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 63% per Novara, al 64% per il Vercelli, al 65% per il VCO fino al 68% per Biella).
Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale sono i settori dei servizi di alloggio e ristorazione, del commercio e dei servizi alle persone a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province del quadrante.
Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.

Per quanto riguarda il Vco le entrate programmate a marzo 2024 sono 1.950; solo nel 14% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per l’86% saranno a termine.
Si concentreranno per l’84% nel settore dei servizi e per il 68% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 7% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%).
In 51 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Il 5% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 26% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (1.100 entrate previste), seguito dal commercio (280), dai servizi alle persone (120), dalle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (100) e infine dai servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (80).

comunicato stampa

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