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Attualità | 21 settembre 2023, 20:05

L'esperienza dei famigliari di un malato all'Hospice San Rocco: "Li ci sono angeli scesi in terra"

Una lettera che può essere di grande aiuto a tutte le persone che stanno vivendo una situazione difficile

L'esperienza dei famigliari di un malato all'Hospice San Rocco: "Li ci sono angeli scesi in terra"

Riceviamo e pubblichiamo con gioia questa bellissima lettera, questa condivisione può essere di grande aiuto a tutte le persone che stanno vivendo una esperienza difficile come quella di Maria.

 

Diagnosi: neoplasia esofagea avanzata.

Prognosi: nessuna possibilità di guarigione.

Per papà di 77 anni e la sua compagna di 92 anni é "un polipo all'esofago da curare, con la consapevolezza che rimarrà. Per me e il mio compagno, una doccia ghiacciata a che ci ha congelato l'anima e annebbiato la mente.

Inizia un vorticoso percorso fatto di entrate e uscite da padiglioni di ospedall in mezzo ad un andirivieni di facce emaciate e sguardi persi nel vuoto che sembravano riconoscersi reciprocamente, quasi a voler condividere l'altrui cireneo.

Nella mia memoria, indelebili fotogrammi che hanno scandito un tempo dilatato: i dottori e la diagnosi; i cunicoli degli ospedali; le sedute di radioterapia e la nostra ingenua speranza di guarigione; il mio cuore stringersi al sentire da persone del posto e dei Comuni limitrofi che all'Hospice San Rocco "fanno morire la gente": l'angoscia che aumenta a dismisura ogni metro che separa Verbania da Bologna; i timori per due anime che per anni hanno ballato e sorriso insieme; la prima volta che abbiamo varcato l'entrata dell'Hospice San Rocco; la conoscenza del percorso palliativo; la serenita e la tranquillità ricevuta grazie a tutte le persone che danno vita all'Hospice San Rocco.

Io e il mio compagno ci siamo completamente affidati al medico responsabile della struttura che, come una madre con i figli, ci ha presi per mano e con semplicità e dovizia di particolari ci ha spiegato in cosa consistono le cure palliative, dipanando in noi ogni timore e paura. Dal primo incontro abbiamo avuto piena fiducia in lei e non ci siamo mai pentiti della scelta fatta. Ricordo con affetto il primo giorno di ricovero all'Hospice San Rocco. Lo hanno accolto con un un grande abbraccio. Ricordo lo stupore di un bambino dipinto sul viso di mio padre quando l'equipe di medici, psicologi, infermieri e operatori socio-sanitari sono entrati in stanza disponendosi di fronte a lui come una squadra di calcio scende in campo prima dell'avvio di una memorabile partita. Poi il fischio d' inizio. Il tifo per mio padre da parte loro è incessante e coinvolgente. Poco tempo dopo ecco il sorprendente assist per il primo goal: non più passati, frullati e acque in gel, ma pasta piccola e carne trita. Segue subito un secondo goal: dimissioni. Ricordo con dolcezza i sorrisi e saluti di questi "fans" speciali all'uscita dalla struttura. L'obiettivo di mio padre di trascorrere un periodo al mare a Riccione con la sua compagna si realizza.

Purtroppo la bestia , come definisco io questa malattia, non gli concede troppa tregua e ci riporta alla cruda realtà. Difficoltà nella deglutizione, dolori e altre difficolta costringono nuovamente mio padre ad un repentino ricovero.

Come l'abbraccio di una madre lo accolgono nuovamente in famiglia all' Hospice San Rocco. Qui mio padre viene assistito con umanità, gentilezza e professionalita. Le persone per loro sono uniche e non un mero numero. Fanno sempre in modo che si senta unico e anche per questo, mio padre definisce questo posto un "'albergo a cinque stelle vista lago". Ha sempre avuto paura della sofferenza (chi di noi non l'ha), ma qui ogni malessere viene affrontato con adeguate cure palliative che gli permettono di non soffrire, di essere sempre vigile, presente e vivere ogni momento con un sorriso sulle labbra e la serenita nel cuore. Si, perche le cure palliative sono quel “mantello” che protegge l'ammalato e i suoi familiari in un momento fragile della loco vita attravarso un sostegno medico, psicologico e spirituale totale è compieta. Qui all'Hospice San Rocco la nostra tragedia si é realmente trasformata in una "favola" grazie ad una squadra di professioniati che con umanità, rara dovizia, qrande spirito di abnegazione e professionalità seguono mio padre e sostengono costantamenta la nostra famiglia. Le lacrime di sofferenza si sono così velocemente trasformate in lacrime di gioia; fisioterapia per papà, balli con i medici e infermieri, permessi speciali per fargli godere un giro al lago, persone che candividevano momenti felici con lui e noi. Ogni suo desiderio, quanda possiblie, si trasforma in realtà.

Ringraziarvi tutti per cià che fata e rappresentate sembra quasi scontato, ma vi sono sinceramente grata per averci permesso di vivere questa nostra tragedia con una serenità unica e inaspettata. Sembra assurdo, ma ho il cuore pieno di gioia per avervi incontrato per essere presenti nella nostra vita. Sono felice perchè questa maledetta “bestia” che attanaglia mio padre costringendolo a giocare una “partita a senago unico”, mì ha concesso di conoscere questa benedetta realtà che si chiama “Hospice San Rocco”, ossia tutti quanti voi che ne siete il cuore pulsante e l'anima. Nella speranza di non dimenticare nessuno, con il cuore in mano i miei ringraziamenti vanno ad Angela F., Lucia Maria C., Annunziata R., Camilla T, è Giulia Caterina P. è Rosella T., che con sapienza, professionalità e sensibilità rare orchestrano un Paradlao in Terra, Grazie di cuore a Sara, Simona, Camilla, Retty, Veronica, Chiara, Catalina, Vittoria e Anna, abili musicisti capaci di suonare melodie uniche che allietano cuori sensibili. Grazie di cuore a Simona, Enrico, Morena, Teresa, Giordano, Tania e Erica, mani divine e melodie angeliche che leniscono ogni sofferanza dell'anima e della carne con il sorriso in viso. Grazie di cuore anche a tutti i volontari che offrono il lora tempo regalando vitali momenti di spensieratezza. A tutti quanti voi che siate “Angeli" caduti in terra, grazie di cuore da parte mia e Domenico.

Maria Mendola (Stanza 41)

Lettera firmata

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