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Attualità | 20 aprile 2023, 19:10

Senza gettonisti a rischio reparti e servizi? Nel Vco situazione preoccupante

Asl Vco: "Si stanno valutando, insieme ai responsabili delle strutture ed al personale medico coinvolti, alcune temporanee revisioni organizzative"

Senza gettonisti a rischio reparti e servizi? Nel Vco situazione preoccupante

Qualche giorno fa avevamo pubblicato una nota stampa del capogruppo leghista in Regione Alberto Preioni nel quale si annunciava di aver “finalmente debellato la mangiatoia delle cooperative di gettonisti". Un'uscita, quella di Preioni, conseguente a quanto dichiarato dal ministro Squillaci.

Ma oggi pare che, senza gettonisti, il rischio di chiudere i reparti o di limitare servizi essenziali sia dietro l'angolo. Sembra questa infatti la situazione che si appresta a vivere la sanità del Vco, così come molti altri ospedali in diverse parti d'Italia. In un lungo ed articolato comunicato stampa l'Asl Vco cerca di fare chiarezza sulla situazione, sottolineando come “si stanno valutando, insieme ai Responsabili delle strutture ed al personale medico coinvolti, alcune temporanee revisioni organizzative delle  attività comunque con salvaguardia della continuità dell’erogazione dell’assistenza sanitaria a tutela della salute pubblica”.

Certo non è di facile lettura la situazione attuale negli ospedali di Domo e Verbania. Ma proviamo a fare chiarezza: numerosi reparti sono aperti e funzionano grazie all'apporto di medici esterni, i cosiddetti gettonisti. Senza di loro il personale dipendente Asl non potrebbe garantire la copertura dei turni. Si parla di oltre 1000 turni al mese coperti da società e cooperative esterne tra Castelli e San Biagio. Il nuovo Decreto del ministro Squillaci prevede norme stringenti sull'esternalizzazione dei servizi. Questo per “l'ASL VCO, ed a fronte dell’obbligo conseguente all’applicazione letterale del DL 34/2023 si troverebbe nella malaugurata necessità di contrarre o addirittura interrompere alcuni servizi, con conseguenze gravi sulla garanzia sia della gestione delle urgenze, sia della gestione delle attività programmate ivi comprese quelle a favore di pazienti complessi quali quelli oncologici”.

Per questo l'azienda sanitaria cerca (con scadenza mercoledì 26 aprile ndr) 57 medici a partita Iva per numerosi reparti. Una ricerca che pare impresa assai ardua.
Unica soluzione è quella di aspettare che le istituzioni prendano delle decisioni a stretto giro per garantire le cure ai cittadini.

Ecco il comunicato stampa integrale dell'Asl Vco sul DL 24/2023

In merito alle notizie di stampa relative all’applicazione del DL 34/2023 (“Decreto Bollette”) che reca tra l’altro stringenti norme sulla organizzazione dei servizi sanitari, si evidenzia che l’Azienda Sanitaria con una propria nota formale ha già rappresentato alle Istituzioni superiori la grave situazione di criticità che si verrebbe a creare in questa Azienda Sanitaria con la sua letterale applicazione. L’argomento appare molto dibattuto sui media nazionali, con formali prese di posizione da parte di Associazioni Scientifiche, Sindacati e altri stakeholder in ragione delle conseguenze che assume nell’ambito dei Servizi Sanitari Pubblici, dove la problematica delle esternalizzazioni è come noto ormai molto diffusa. Il Decreto assume particolare criticità in ragione della tempistica prescritta, che non consente alle aziende interessate di gestire una transizione adeguata alla stringenza degli obblighi di tutela di propria competenza.

Esso infatti comporterebbe la obbligatorietà di reinternalizzare dalla entrata in vigore del Decreto tutte le prestazioni di assistenza medica diverse da quelle proprie della medicina e chirurgia d’urgenza, per le quali sole la reinternalizzazione può invece essere differita per un massimo di dodici mesi. Infatti appare che l’intenzione del legislatore sia quella di far venire meno il fenomeno della esternalizzazione dei servizi di assistenza medica ed il conseguente aggravio di spesa derivante, nel lungo periodo insostenibili per il SSN.

In conseguenza della reiterata impossibilità a coprire le attività mediante il reclutamento di dirigenti medici con procedure ordinarie nonché la comprovata impossibilità a ottenere tutti i servizi in parola mediante convenzionamento con Aziende Sanitarie pubbliche piemontesi, lombarde, liguri e della Valle d’Aosta, nell’ASL VCO sono come noto presenti numerosi servizi di assistenza medica esternalizzati. Infatti, negli anni, l’Azienda ha dovuto procedere alla progressiva esternalizzazione di servizi al verificarsi delle dimissioni/pensionamenti di dirigenti medici, al fine di mantenere gli standard di servizio previsti dalle norme e scongiurarne l’interruzione.

 Stante la situazione dell’ASL VCO, ed a fronte dell’obbligo conseguente all’applicazione letterale del DL 34/2023 ci si troverebbe nella malaugurata necessità di contrarre o addirittura interrompere alcuni servizi, con conseguenze gravi sulla garanzia sia della gestione delle urgenze, sia della gestione delle attività programmate ivi comprese quelle a favore di pazienti complessi quali quelli oncologici.

Risulta quindi del tutto evidente che la ricaduta sulla salute dei cittadini residenti nella ASL VCO, la cui tutela rappresenta la mission dell’Azienda Sanitaria, in assoluto ossequio all’articolo 32 della Costituzione impone una ponderazione di tutti gli interessi tutelati: posto che l’interesse tutelato dal D.L. 34/2023 ( in attesa di conversione in legge) pare rispondere ad esigenze di strategia nazionale di natura politico-economica, ancorché del tutto condivisibili ed apprezzabili, l’interesse risulta recessivo rispetto alla tutela dell’interesse di salvaguardia della salute pubblica, di natura costituzionale, per la quale laddove non vengano poste in essere condizioni di garanzia di continuità erogativa, potrebbero configurarsi ipotesi di reato per interruzione di pubblico servizio.

In attesa della conversione in Legge del Decreto, auspicabilmente con modifiche tese a risolvere le problematiche indicate, si stanno valutando, insieme ai Responsabili delle strutture ed al personale medico coinvolti, alcune temporanee revisioni organizzative delle  attività comunque con salvaguardia della continuità dell’erogazione dell’assistenza sanitaria a tutela della salute pubblica, nelle more del completamento delle procedure già da tempo attivate di reclutamento del personale necessario a reintegrare gli organici.

Fiduciosi nell’evolversi favorevole della situazione, si assicura costante aggiornamento e trasparenza delle decisioni conseguenti nelle sedi Istituzionali deputate.


Redazione

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