Il Castelli torni alla situazione pre Covid. Tornano a chiederlo Giunta e maggioranza in Amministrazione a Verbania rilanciando le richieste, sino ad ora inevase alla Direzione generale dell’Asl nella lettera aperta presentata questa mattina in conferenza stampa.
“Siamo soddisfatti delle smentite alla fake news sul Castelli peggiore ospedale d’Italia – esordisce il sindaco, Silvia Marchionini – che avevamo evitato di commentare una volta accertato che si trattava di una bufala. Ma il fatto che ci abbiano creduto tutti è indicativo”.
“Noi siamo contenti – aggiunge il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Battista Finocchiaro De Lorenzi – quando viene aggiunto un nuovo servizio a Domodossola. Rileviamo solo che ciò che è stato tolto a Verbania all’esplodere della pandemia non viene ripristinato. Quando s’era parlato di ospedale unico provinciale s’era detto che fino all’entrata in funzione nessun servizio nei due ospedali esistenti sarebbe stato toccato. Non è così”.
“Sull’ospedale il più possibile baricentrico – sottolinea il sindaco – Verbania non ha mai cambiato idea dal 2014 e l’ha ribadito in più occasioni. Attendiamo ancora che l’assessore Icardi e il presidente Cirio vengano ad illustrarci le novità annunciate alla consegna delle 3 mila firme su 160 mila residenti da parte della minoranza consiliare a Torino. Finora, anche nell’ultima riunione della Rappresentanza dei sindaci, non abbiamo visto nulla. Inviterei il consigliere del territorio Alberto Preioni, anziché accusare me come sindaco di Verbania, si dia da fare a Torino per la sanità del territorio”.
Le richieste più recenti in ordine di temo sono relative ai posti letto autonomi all’Unità coronarica, all’attività d’impianto dei pacemaker, all’utilizzo dei posti letto già presenti al Dea di Verbania. Le richieste avanzate da tempo rimaste sono: la suddivisione per sub distretto e i dati relativi alle dimissioni ospedaliere in alcuni reparti, le criticità del Dea, i tempi d’attesa degli interventi chirurgici per tumori maligni, patologie chirurgiche di classe C, prestazioni ambulatoriali di classe B.