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Attualità | 19 marzo 2023, 15:40

Interventi di riqualificazione per il centro recupero tartarughe invasive

I lavori al laghetto del Parco Burcina rientrano nella programmazione dell'ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore

Interventi di riqualificazione per il centro recupero tartarughe invasive

L'ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore comunica l'avvio di un importante intervento di pulizia e riqualificazione del laghetto della Burcina.

Si tratta di uno degli interventi che era già stato inserito nella programmazione delle attività dell’Ente alla Riserva Naturale del Parco Burcina che viene avviato in questi giorni con l'impegno degli operai e dei guardiaparco dell'ente che stanno intervenendo sul laghetto ai piedi di Casino Blu per predisporre le attività di svuotamento, aspirazione dei fanghi presenti e pulizia del sito.

Contestualmente saranno prelevate le molte tartarughe presenti, per le quali si è già messa in campo una importante collaborazione fra ente di gestione e la Delegazione FAI di Biella, che a seguito dell’ottimo posizionamento del Parco nell’XI Censimento Nazionale dei Luoghi del Cuore, ottenuto grazie anche al profondo coinvolgimento di Guido Piacenza, sì è proposta di prendersi carico dei costi di trasferimento degli animali presso una struttura specializzata.

Spiega l'arch. Monica Perroni, direttrice ad interim dell'ente: "Ora più che mai si sono presentate le condizioni per agire in modo celere. La finestra temporale di intervento è molto limitata poiché bisogna operare ora che il livello di acqua presente è, a causa dei noti problemi di siccità, piuttosto basso ma in un momento tale che ci permette di proteggere comunque la riproduzione degli anfibi. Ci siamo infatti avvalsi della consulenza dei nostri esperti erpetologi e ittiologi. Le ovature degli anfibi già deposte, a rischio per la sopravvivenza considerata la presenza delle numerose trachemys che si nutrono di tutto ciò che capita nei loro paraggi, al momento sono presenti in numero fortemente limitato e saranno spostate nei laghetti all'ingresso senza alcun danno per le stesse, garantendo così la riproduzione annuale degli anfibi."

La problematica da gestire non riguarda solo la tutela della riproduzione degli anfibi ma soprattutto la gestione delle tante tartarughe presenti al laghetto a causa degli abbandoni che si sono verificati negli anni. Si tratta infatti di esemplari di trachemys scripta, meglio conosciuta come "tartaruga americana", il cui nome fa ben comprendere come non si tratti di un esemplare autoctono. Non solo è stata inserita nell'elenco delle 100 specie esotiche invasive più dannose al mondo ma viene comunemente ritenuta una temibile predatrice di anfibi, pesci e uccelli acquatici e concausa della diminuzione degli esemplari dell'autoctona tartaruga palustre europea, l’Emys orbicularis, che ha una natura più remissiva delle tartarughe americane, ciò la rende svantaggiata nella lotta sia per il cibo sia per il territorio.

"È un intervento al quale tengo molto - spiega la Presidente dell'EGAP Ticino e Lago Maggiore Erika Vallera Innanzitutto perché l'ultima pulizia del laghetto risale a 15 anni fa e non era più accettabile rimandare oltre l'intervento di pulizia, anche per garantire adeguate condizioni igienico sanitarie. E poi perché è stata l'occasione per rafforzare la bella collaborazione già avviata fra Ente di Gestione, FAI delegazione di Biella e la famiglia Piacenza per la tutela dello straordinario patrimonio che la Burcina rappresenta. La rete che si è creata ci permetterà infatti di garantire lo spostamento presso un centro autorizzato degli esemplari di trachemys presenti. L'intervento avrà anche un carattere educativo poiché prevediamo l'apposizione di pannelli esplicativi al fine di rendere consapevole la comunità del pericolo che rappresentano questo tipo di abbandoni per la biodiversità locale e per sensibilizzare sull'importanza di non introdurre specie invasive alloctone nei propri territori."

La trachemys scripta è una specie esotica invasiva la cui introduzione nel territorio nazionale è vietata ma, malgrado il divieto di rilascio nell'ambiente, negli anni molte persone hanno abbandonato i propri esemplari di "tartarughine d'acqua" al laghetto della Burcina causando la situazione attuale estremamente problematica.

Il personale del parco, insieme agli esperti del centro di raccolta, procederanno pertanto alla cattura e al trasferimento degli esemplari presso una struttura autorizzata e attrezzata per la loro corretta gestione. Si tratta de "La Casa di Tarta" in Emilia Romagna, centro per la detenzione delle tartarughe esotiche invasive Trachemys Scripta che offre servizio a privati e pubbliche amministrazioni per il conferimento e la detenzione delle testuggini palustri americane nel rispetto delle normative vigenti in materia ambientale e di benessere animale.

Un'operazione di grande tutela ambientale ma costosa, resa possibile grazie al sostegno del FAI che coprirà interamente i costi, attraverso una raccolta fondi di cui a breve sarà la Delegazione FAI cittadina a fornire tutti i dettagli.



C.S.

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