Mentre Omegna Si Cambia e centrosinistra quotidianamente si confrontano e si incontrano, provando a serrare le fila per una candidatura comune in vista delle amministrative di maggio, sul fronte opposto si registra una calma piatta.
Se sia apparente e se invece i confronti ci siano, lo sanno solamente i diretti interessati. Ma la sensazione è che ci sia un po' di scoramento, retaggio della sconfitta di giugno: mancano i registi, manca qualcuno che abbia il coraggio, magari anche l'ambizione, di prendere di petto la situazione e di mettere intorno al tavolo il centrodestra.
Certamente pesa l'incertezza sul sistema elettorale, certamente pesa anche il possibile accordo tra Omegna Si Cambia e centrosinistra, perché a quel punto la competizione sarebbe tutta in salita. Fatto sta che, a poco più di tre mesi dal voto, Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia non sanno ancora su chi puntare: le segreterie hanno visioni diverse, ma quel che più manca, in questo momento, è una presenza sul territorio ed in città. Lo conferma anche l'attività della minoranza: meno di dieci interpellanze ed interrogazioni in sette mesi sono lo specchio di una scarsa attenzione.