Il rifacimento del forno crematorio di Pallanza è stato esternalizzato e affidato a una società del Varesotto, l’unica peraltro che aveva partecipato alla gara indetta a suo tempo dal Comune.
Si tratta della Saie di Casciago che, secondo quanto si è appreso, dovrebbe investire circa 1,8 milioni di euro, mentre la gestione dovrebbe essere per i prossimi 20 anni. Una cifra rilevante, quasi 2 milioni, in grado di far fronte alle necessità del sito. Va detto, che la proprietà dell’impianto di Verbania resterà del Comune, che al momento è anche titolare dell’autorizzazione rilasciata dalla Provincia del Vco.
Da qualche giorno, dunque, il funzionamento del forno crematorio al cimitero di Pallanza non dipende più dai due dipendenti comunali. Si è chiusa, così, positivamente una vicenda, quella del forno, che durava ormai da lunghissimo tempo. Al centro del dibattito politico locale il sottodimensionamento del servizio rispetto alle reali esigenze della città, al punto che molti cittadini, nel corso degli anni, sono stati loro malgrado costretti a recarsi a Domodossola per cremare i loro cari.
Sul tema i gruppi consiliari si erano dati battaglia, anche in relazione alle emissioni in atmosfera – presunte dannose – nel caso di un aumento sostanziale delle cremazioni. Nelle scorse settimane, dopo l’accordo con Saie e la presa d’atto dei vari documenti, si era registrata la soddisfazione da parte sindaco. “Finalmente ci siamo”, aveva detto Silvia Marchionini.