"Siamo contrari ad ogni ipotesi di implementazione di nuovi impianti di incenerimento su tutto il territorio piemontese. Lo  abbiamo ribadito oggi in Commissione ambiente durante l’audizione delle  associazioni ambientaliste che, insieme a comitati territoriali, hanno  espresso tutte le loro perplessità su un modello superato ed  insostenibile di gestione dei rifiuti e ribadito l’inutilità di nuovi  impianti di incenerimento dei rifiuti in Piemonte", ha dichiarato Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte.
"Siamo  al loro fianco nel chiedere il raggiungimento degli obiettivi regionali  nella gestione dei rifiuti ed il rispetto del vigente Piano Rifiuti,  che non prevede la costruzione di nuovi impianti.  Le ipotesi paventate  dall’assessore Marnati ci spaventano: non vogliamo vedere bruciare  rifiuti né a Novi Ligure, né a Cavaglià né altrove", aggiunge Bertola.
"Il  modello da seguire, lo riaffermiamo ancora una volta, è quello  dell’economia circolare, che l’Unione Europea ha adottato nel 2021 e che  impone di considerare virtuoso solo una gestione che contribuisce a  ridurre i rifiuti al minimo, favorendo un modello di produzione e  consumo che implica la condivisione, il riutilizzo, la riparazione, e il  riciclo il più a lungo possibile estendendo il ciclo di vita dei  prodotti".
"Ricordiamo  inoltre che ogni cittadino italiano produce in media 488 chilogrammi di  rifiuti all’anno, un dato che è sostanzialmente lo stesso del 2013 e  che la regione Piemonte è al 64% di raccolta differenziata", conclude  l'esponente del M4O.
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