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Cultura | 25 ottobre 2021, 13:00

'Io sono Gesù' di Giosuè Calaciura vince il premio Stresa di narrativa 2021

Ha preceduto 'La guerra di Nina' di Imma Vitelli. Premio alla carriera alla memoria di Marco Santagata

'Io sono Gesù' di Giosuè Calaciura vince il premio Stresa di narrativa 2021

Giosuè Calaciura con suo 'Io sono Gesù', trentenne che si racconta dai 13 anni in poi in prima persona (Sellerio) è il vincitore del premio Stresa di narrativa 2021. Al termine dello spoglio di ieri pomeriggio al Regina palace hotel con 27 voti ha distanziato nettamente gli altri finalisti. Imma Vitelli, seconda classificata con “La guerra di Nina” (Longanesi), s’è fermata a 19; Sebastiano Mauri, in gara con “La nuova terra” (Guanda) a 18. Nettamente distanziati gli altri due: Andrea Vitali (Vivida mon amour, Einaudi), 10 voti per lui, e Michele Masneri (Steve Jobs non abita più qui, Adelphi), fermo a 3.

Lo spoglio però, all’inizio, non è stato privo di pathos. Mauri sembrava avviato a vincere largo prima che Calaciura iniziasse la rimonta. In rimonta anche Vitelli che ha finito per conquistare la piazza d’onore, Vitali, il più noto dei finalisti, ha forese pagato il forfait all’ultimo minuto anche se è stato ammesso lo stesso alla gara. La regola aurea del premio, infatti, prevede la presenza dei finalisti. L’eccezione è stata motivata dall’assoluta casualità della rinuncia per motivi personali palesatisi la sera prima. Masneri, infine, potrebbe essere stato penalizzato dall’esser stato il primo autore del nuovo filone inaugurato dalla giuria dei critici che, quest’anno, hanno inserito nella cinquina un titolo della saggistica letteraria. Il suo “Steve Jobs non abita più qui”, infatti, è un reportage sulla Silicon Valley che, oltre del creatore della Apple si occupa di altri protagonisti di quel mondo tra i quali Zuckerberg. Una novità che la giuria dei lettori sembra non aver metabolizzato.

Quattro i riconoscimenti speciali. Il premio alla carriera assegnato alla memoria a Marco Santagata, vincitore del premio Stresa nel 2006, poi giurato fino all’anno scorso quando è mancato a causa del Covid, tra i massimi esperti di Dante premiato per l’ultimo studio dedicato al sommo poeta: “Le donne di Dante” (il Mulino). La targa speciale intitolata a Gianfranco Lazzaro, primo vincitore e presidente della giuria dei critici fino al 2019, è andato ad Alberto Pizzi (I disegni perduti di Leonardo, Vallecchi). Targhe speciali anche per Mimmo Muolo (Per un’altra strada. La leggende del Quarto Magio, edizioni Paoline) e Begona Feijoo Farina (Per una fetta di mela secca, Gabriele Cappelli, Mendrisio).


Redazione

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