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Attualità | 02 maggio 2021, 13:00

Carceri, Verbania non è tra i venti istituti penitenziari più affollati del Paese

Ma il quadro in Italia è preoccupante. Per l'associazione, per stare nella legalità dovremmo avere 8 mila detenuti in meno

Carceri, Verbania non è tra i venti istituti penitenziari più affollati del Paese

La notizia buona per il territorio è che le carceri di Verbania non rientrano nell’elenco delle venti italiane più affollate, quella peggiore è che per stare nella legalità il nostro Paese dovrebbe avere 8 mila detenuti in meno. Mica poco.

Emerge dal XVII rapporto di “Antigone” sulle condizioni di detenzione, che è stato presentato nei giorni scorsi. Dalla fotografia generale (il rapporto completo è liberamente consultabile in rete sul sito di “Antigone”) si evince che il numero di detenuti al 28 febbraio 2021 era di 53.697. Troppi, 8 mila in più, per garantir loro sicurezza. La maglia nera va al carcere di Taranto (603 detenuti per 307 posti), seguono Brescia (357 per 186) e Lodi (83 per 45). In questa prima parte dell’elenco che riunisce i 20 peggiori, come anticipato non troviamo la casa circondariale di Pallanza, che comunque -il dato è del dicembre dello scorso anno- è fuori norma, ospitando 72 detenuti, circa 20 più del previsto. “Il Covid-19 – si legge nel rapporto di “Antigone” – ha colpito duro anche il sistema penitenziario. Abbiamo assistito a migliaia di contagi, sia tra i detenuti che tra gli operatori, allo scoppio di focolai, ad alcuni decessi. La pandemia ha messo in risalto tutte le criticità che da un tempo denunciavamo. Ha isolato ancor di più il carcere dal resto della società”. Nelle carceri l’essere straniero è ancora un’aggravante. Si riduce di un terzo la componente rumena, ma i non italiani sono sempre più penalizzati. Marocco e Tunisia le nazionalità più presenti, mentre la Sardegna è il luogo di trasferimento prescelto dal sistema penitenziario per gli stranieri. E ancora: le donne delinquono poco, sono il 4,2% del totale, 27 sono i bambini in carcere con le mamme (un anno fa erano 57), le regioni più povere producono più detenuti. Prima in questa classifica al contrario è la Calabria, il Piemonte (evidentemente “ricco”) è dietro a tutti, insieme alla Lombardia. Diminuiscono i reati più gravi: l’omicidio è ai minimi storici; mancano i mediatori culturali, il record di suicidi spetta a Como: 3 lo scorso anno. In molte celle visitate da “Antigone” manca ancora l’acqua calda (29,5%) e non c’è la doccia (47,7%). Minimo storico per quanto riguarda gli internati nelle Rems (gli istituti per i detenuti con problemi psichiatrici).

Tornando a noi, vale sottolineare che durante le feste dello scorso Natale il carcere di Pallanza era stato visitato dal garante dei detenuti di Verbania Silvia Magistrini, che aveva poi stilato un bilancio tutto sommato positivo dell’esperienza. 72 persone dietro le sbarre anziché le circa 52 previste dalla capienza e la mancanza di spazi esterni, tra le poche note dolenti. E sempre nella casa circondariale di Pallanza lo stop alle visite dei familiari imposto dall’emergenza pandemica, si ricorderà, aveva suscitato la protesta dei familiari dei detenuti, che per circa un’ora avevano sbattuto pentole e mestoli contro le inferriate delle loro celle. Ma il tutto era rientrato nel giro di breve tempo.

Redazione

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