È arrivato, ed è negativo, il parere tecnico della Regione sulla proroga alla chiusura di Prato Michelaccio richiesta da Consorzio Rifiuti, Provincia e Prefettura del Vco. La decisione di una nuova proroga è infatti di competenza del presidente della Regione, di concerto con il ministero dell'ambiente.
Di seguito il documento.
Impianto di trattamento di rifiuti urbani sito a Mergozzo- loc. Prato Michelaccio. Parere tecnico della Regione Piemonte
Si trasmettono le determinazioni della Regione Piemonte, a riscontro alle istanze del Consiglio Provinciale del Verbano Cusio Ossola e Consorzio Rifiuti del Verbano Cusio Ossola, contenute in una nota tecnica inviata, in data di ieri, dall'Assessore Matteo Marnati.
Oggetto: Conser VCO S.p.a.- Impianto di trattamento di rifiuti urbani sito a Mergozzo- loc. Prato Michelaccio. Riscontro alle istanze del Consorzio Rifiuti del Verbano Cusio Ossola e del Consiglio Provinciale del Verbano Cusio Ossola e della Prefettura in ordine all'adozione di ordinanza ai sensi dell'articolo 191, comma 4 del decreto legislativo 152/2006.
Si riscontrano con la presente le note Prot. 000021 O del 18/02/2021 e Prot 0000239 del 22/02/2021 del Consorzio Rifiuti del Verbano Cusio Ossola e la nota Prot. 00014227 del 19/02/2021 del Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola, nonché a nota della Prefettura del Verbano Cusio Ossola Prot. 00014843 del 25/02/2021.
In riferimento alla problematica sovraemarginata e alle diverse istanze di Codesti enti aventi ad oggetto, pur sulla base di premesse diverse, la medesima richiesta al Presidente della Regione di adottare, d'intesa con il Ministro dell'ambiente, un'ordinanza contingibile ed urgente ai sensi dell'articolo 191, comma 4 del decreto legislativo 152/2006 per prorogare ulteriormente i termini dell'ordinanza provinciale, si precisa quanto segue.
Preliminarmente e per comprendere le ragioni di quanto si riporta in seguito giova ripercorrere i passaggi salienti della vicenda in oggetto.
L'impianto di trattamento rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata del bacino del VCO, da un punto di vista autorizzativo in passato è stato associato al limitrofo termovalorizzatore per rifiuti urbani, costituendo il cosidetto "Polo di trattamento rifiuti" a servizio del territorio provinciale.
L'area in cui si trova l'impianto è collocata in fascia B del Piano per l'Assetto Idrogeologico del Fiume Po. In tale fascia B è vietato l'esercizio delle operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti: unica deroga prevista è quella per gli impianti a tecnologia complessa (termovalorizzatore) sino al termine della vita tecnica del medesimi. La permanenza del centro di trattamento di Mergozzo sino all'ultimo rinnovo avvenuto nel 2009 è stata garantita dalla presenza del termovalorizzatore, anche se vincolata al rispetto di condizioni di tutela sanitaria e ambientale per garantire la non allagabilità rispetto alle piene del fiume Toce.
La cessazione dell'esercizio del termovalorizzatore -ormai obsoleto e dal punto di vista programmatorio non ricompreso nel Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani- ha avuto come conseguenza il diniego - da parte della Provincia del VCO - del rinnovo dell'autorizzazione all'esercizio dell'impianto di trattamento ex articolo 208 del decreto legislativo 152/2006 per incompatibilità rispetto alle norme dettate dal PAI. Come noto, sul provvedimento di diniego si è espresso il T AR Piemonte che ne ha riconosciuto la legittimità.
Il Presidente della Provincia ha quindi emesso, ai sensi dell'art. 191, comma 1, del decreto legislativo 152/2006, l'ordinanza del 21 febbraio 2019 per l'esercizio dell'impianto in deroga a quanto previsto dalla normativa (6 mesi a partire dal 22/02/2019) con la motivazione di garantire continuità nella gestione dei flussi della raccolta differenziata nelle more dell'attuazione, da parte del Consorzio Conser VCO, delle azioni necessarie a risolvere le criticità sulla gestione dei rifiuti sul territorio attraverso la delocalizzazione dell'impianto di trattamento in un altro sito e la trasformazione di Mergozzo in un centro di trasbordo rifiuti.
L'ordinanza è stata successivamente reiterata per due volte, quindi sino al 21/08/2020, nelle more del completamento della messa in atto da parte di Conser VCO s.p.a. delle soluzioni alternative all'esercizio dell'impianto di Mergozzo per gestire i flussi dei rifiuti.
Nel corso del 2020 Conser VCO s.p.a., unitamente al Consorzio e ai Comuni, ha individuato un nuovo sito in cui delocalizzare il trattamento di alcune frazioni di rifiuti raccolte differenziatamente nel comune di Ornavasso, mentre altre limitate frazioni di rifiuti avrebbero dovuto essere inviate al centro di raccolta esistente a Domodossola.
Il progetto è stato approvato dall'Assemblea consortile del 31 luglio 2020.
La Provincia, pertanto, in data 21 agosto 2020 ha reiterato per la terza volta l'ordinanza per sei mesi, sino al 21 febbraio 2021, prescrivendo però, in considerazione del ritardo accumulato nella delocalizzazione dell'impianto, la presentazione di un progetto alternativo a garanzia della risoluzione delle problematiche relative alla gestione del flusso di rifiuti urbani.
Il sito prescelto dal Consorzio in comune di Ornavasso, infatti, presenta anch'esso delle problematiche localizzative in quanto ricade in fascia C di progetto, attualmente fascia B del PAI, in questo caso con possibilità di rilascio di autorizzazione ma solo a seguito del completamento delle opere di difesa idraulica richieste dalla pianificazione di settore, di rilascio del relativo collaudo da parte dell'AIPO e successivamente di modifica della fascia ai sensi dell'articolo 28 del PAI. Infine, occorre una variante urbanistica, il cui procedimento è integrato nel procedimento di autorizzazione alla costruzione e all'esercizio dell'impianto di gestione dei rifiuti ai sensi dell'articolo 208 del decreto legislativo 152/2006.
Preso atto dei tempi stimati per il completamento del progetto eccedenti rispetto a quelli previsti in sede emergenziale, l'amministrazione regionale coinvolta ha proceduto quindi a verificare le altre possibili soluzioni sentendo il Consorzio rifiuti, la società Conser VCO s.p.a., la Provincia del Verbano Cusio Ossola e la Direzione Regionale della Difesa del Suolo in merito all'iter procedimentale per la costruzione e l'esercizio del centro di Ornavasso, al possibile utilizzo del sito di Domodossola {ad oggi utilizzato come area di stoccaggio) e alla trasformazione del sito di Mergozzo in un centro di trasbordo rifiuti.
Date le problematiche descritte e i tempi di attuazione indicati, già nell'autunno si è raccomandato al Consorzio e alla società gestrice del servizio di considerare come imprescindibile il ricorso al sito di Domodossola garantendo al meglio la sua funzionalità attraverso una modifica dell'autorizzazione esistente per consentire l'installazione dell'attività di pressatura della carta.
Infatti, come è emerso in seguito alla riunione, la problematica più impattante da gestire riguarda proprio la pressatura della carta, fino ad oggi eseguita nel sito di Mergozzo, che potrebbe però facilmente essere trasferita nel centro di Domodossola (con opportuno percorso graduale, prima con istanza per gestire quantitativi "sottosoglia" di verifica di Via in attesa dell'espletamento, della verifica di VIA per il recupero della carta sopra le 1 O t/g).
Tanto premesso, considerate le prescrizioni provinciali relative alle ipotesi alternative e le raccomandazioni impartite agli enti coinvolti al fine del rientro tempestivo della fase emergenziale si ritiene, pur consapevoli della sussistenza del problema generato dall'incremento dei costi per il trasferimento temporaneo dei rifiuti raccolti differenziatamente per il trattamento presso piattaforme al di fuori del territorio provinciale, che non sussistano i presupposti per l'adozione da parte del Presidente della Regione dell'ordinanza contingibile ed urgente di cui all'articolo 191, comma 4, del decreto legislativo 152/2006 per le seguenti motivazioni.
Carenza dei requisiti di contingibilità ed urgenza: sulla base di quanto evidenziato non paiono più sussistere, trascorsi due anni dal primo intervento emergenziale della Provincia, i presupposti tipici di tale potere quali l'urgenza, la necessità di far fronte, con efficacia e immediatezza, a situazioni non prevedibili di pericolo attuale o imminente per la tutela di interessi pubblici rilevanti e soprattutto in questa fase non si ritiene sussistere l'impossibilità di provvedere altrimenti in quanto, come avuto modo di evidenziare, sussistono strumenti ordinari idonei ad affrontare la particolare situazione venuta a creare.
Senza voler entrare nel merito delle scelte fatte dai Comuni e dal Consorzio, l'individuazione del sito per la delocalizzazione dell'impianto in un Comune su cui insistono vincoli di assetto idrogeologico sicuramente non ha accelerato nella soluzione della questione emergenziale.
In merito alle evidenziate "situazioni di eccezionale e urgente necessità di tutela della salute
pubblica e dell'ambiente", occorre rilevare che gli impatti ambientali e sanitari evidenziati dalla società, circoscritti ad una porzione del territorio regionale e a determinati flussi di rifiuti, sono da
considerare da un punto di vista quantitativo e qualitativo, in termini relativi nei confronti di una gestione complessiva dei rifiuti urbani in Piemonte.
Infatti come è emerso durante gli incontri con il Consorzio rifiuti e la società ConserVCO, la problematica, nota da tempo, più impattante da gestire, riguarda la pressatura della carta (oggi eseguita nel sito di Mergozzo) che come tipologia di rifiuti non comporta gravi criticità ambientali in termine di odori ed emissioni.
In termini quantitativi si tratta di circa 16.833 t di rifiuti di cui 14.600 t di carta e cartone, raccolti differenziata mente, che corrispondono a circa il 5, 16 % dei rifiuti totali di carta e cartone del territorio regionale (282. 789 t).
Dal punto di vista ambientale, dai calcoli previsti, il venir meno del sito di Mergozzo porterebbe ad un incremento del traffico veicolare di circa 190.000 km/a, che valutandolo in termini assoluti corrisponde a circa il percorso annuale di due mezzi pesanti in più sul territorio.
Inoltre in riferimento alla particolare situazione emergenziale legata al COVID - 19, è da evidenziare che le problematiche segnalate non trovano riscontro nelle esperienze rilevate in questi mesi sul territorio regionale. La regione Piemonte ha fornito ed aggiornato le indicazioni -in linea con i Rapporti dell'Istituto superiore di Sanità - al fine di assicurare lo svolgimento del servizio di raccolta in totale sicurezza sia per i cittadini che per gli operatori. Relativamente a questi ultimi sono stati fornite dall'ISS le dovute raccomandazioni riguardo all'utilizzo dei DPI necessari e alla sanificazione periodica dei mezzi utilizzati .
Infine, con riferimento alla bozza di ordinanza trasmessa con nota prot. 0000239 del 22/02/2021, si evidenzia che la Regione non ha titolo per esprimere pareri tecnici ai sensi dell'art. 191 comma 3 (parere degli organi tecnici o tecnico-sanitari locali).
Nell'impossibilità di procedere con un provvedimento emergenziale, si rinnova la disponibilità all'incontro per individuare le migliori soluzioni per la gestione della situazione relativa ai rifiuti raccolti separatamente nel territorio provinciale e per addivenire ad una rapida definizione della questione.
I dirigenti del settore Direzione Ambiente, Energia e Territorio
Andrea Vanner
Paola Molina