“Non ci sono tante parole per quello che è successo, forse Ricciardi e Speranza non conoscono il mondo del lavoro ma ancor di più quello della Montagna. Non si può decidere 12 ore prima la chiusura degli impianti sciistici che hanno preparato fino a ieri le riaperture dando fondo ai propri risparmi, c'è la vendita degli Skypass, la messa in sicurezza delle piste, i rifornimenti dei bar. Oltre a questo ci sono valanghe di disdette che stanno ricevendo le strutture ricettive e le varie assunzioni dei lavoratori stagionali. Tutto questo in poche ore è sfumato. I ristori immediati sono un palliativo al disagio creato, perché oltre a quello oneroso c'è quello psicologico. Serve discontinuità, serve chiarezza, servono persone serie che sappiano cosa vuol dire vivere e lavorare in montagna, La montagna non è un passatempo, la montagna fa parte del Pil italiano, la montagna è turismo, la montagna è vita”. Così in una nota Cambiamo! Con Toti Vco.
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