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Attualità | 03 ottobre 2025, 20:28

Mobilitazione pro Palestina: in 2.000 al corteo da Intra a Pallanza FOTO

Giornata di proteste a Verbania: oltre 3.000 partecipanti tra presidi, studenti e corteo serale. Dalla città un messaggio forte di solidarietà con Gaza

Mobilitazione pro Palestina: in 2.000 al corteo da Intra a Pallanza FOTO

Dopo il migliaio abbondante di persone scese in piazza lo scorso 22 settembre, la mobilitazione pro Palestina è tornata a Verbania con numeri raddoppiati. Dal corteo serale di oggi, partito da Palazzo Flaim e arrivato in piazza Garibaldi a Pallanza, hanno sfilato oltre 2.000 persone. L’afflusso dalla Ruga, davanti al municipio di Pallanza, è durato circa 15-20 minuti dall’arrivo della testa del corteo in piazza, poco prima delle 19.

Il corteo ha concluso una lunga giornata di mobilitazione, iniziata alle 8 del mattino con il presidio permanente delle associazioni sotto i portici di Palazzo Pretorio in piazza Ranzoni e proseguita, sempre in mattinata, con la manifestazione degli studenti confluiti anch’essi in piazza Ranzoni. Complessivamente, il bilancio della giornata – per difetto – parla di circa 3.000 manifestanti.

All’appello di Cgil e Unione Sindacale di Base hanno risposto cittadini da tutta la provincia. La protesta è stata una reazione all’ondata emotiva suscitata dall’arresto in mare degli attivisti della Global Sumud Flottilla. A dare ulteriore risonanza all’iniziativa la massiccia condivisione di foto e video sui social durante lo svolgimento.

A scandire “Free Free Palestine” e “Palestina libera” erano soprattutto giovani italiani di origine palestinese, ai quali si sono unite famiglie palestinesi durante il tragitto tra Intra e Pallanza. Pochi, nel complesso, gli slogan diretti contro Israele o il premier Netanyahu: più frequente il coro “Siamo tutti antifascisti” rispetto a “Siamo tutti antisionisti”. Più volte è stata intonata anche Bella Ciao.

Come già avvenuto lo scorso 22 settembre, la mobilitazione si è svolta nel massimo ordine. L’onda lunga delle proteste per Gaza sembra aver “risvegliato” l’interesse politico, soprattutto tra i più giovani. Significativo, infine, il passo indietro dei partiti e degli stessi sindacati promotori dello sciopero generale, che hanno partecipato senza dare troppo risalto a bandiere e striscioni.

Redazione

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