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Attualità | 24 settembre 2025, 16:10

A Omegna i volontari dei quartieri rendono la città più vivibile

Dalla cura del verde ai sentieri di montagna, circa 200 cittadini impegnati in associazioni locali collaborano con il comune per migliorare la qualità della vita senza clamore mediatico

A Omegna i volontari dei quartieri rendono la città più vivibile

Quasi tutti i quartieri omegnesi – i cui consigli sono stati rieletti tre anni fa, dopo la loro messa in naftalina da parte dell’amministrazione Marchioni – oggi dispongono di un’associazione di volontari che collabora fattivamente nella gestione del verde pubblico… e non solo.

In questi ultimi tre anni, alle già esistenti Amici di Bagnella-Insieme si può, Pro Agrano, San Gottardo di Borca, Pro Cireggio, Fra il cuore e la mente e Gnomi del Mastrolino, si sono aggiunte: Cusio Trail Crew, Amici Verta-Brughiere e Amici di Crusinallo.

Ma chi sono e come operano queste associazioni lo spiega l’assessore delegato Franco Gemelli. “Innanzitutto, è bene ricordare che esiste una legge nazionale (la n. 266 dell’11 agosto 1991) che riconosce il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di partecipazione e solidarietà; valori ripresi dal nostro Statuto comunale (art. 4 comma 1) in materia di associazionismo a fini di volontariato. Si tratta di cittadini, dai sedici agli ottant’anni e oltre, che dedicano parte del loro tempo libero a tenere pulito, ordinato, decoroso, in alcuni casi accessibile, il territorio comunale: lungo le strade, le piazze, le scalinate, i parchi gioco e i sentieri delle nostre montagne. Sono persone che s’impegnano fattivamente a rendere più decorosa e vivibile la nostra città. Lo fanno in modo concreto e puntuale, senza clamore e la brama di apparire. Sarà per questa loro modestia nel fare che non trovano quasi mai un adeguato spazio sui media e sui social. È un peccato, perché con un minimo di comunicazione e risonanza in più potrebbero cambiare tante cose; ad esempio: capire meglio che cosa si può fare e come, coinvolgere altre persone, trovare una valida alternativa alle divisioni e all’indifferenza verso la res pubblica, ovvero la cosa/il bene comune, di tutti noi”.

Trovati i volontari, creato il gruppo, superato il primo scoglio burocratico, quello della costituzione, registrazione, copertura assicurativa ecc. - spiega l’assessore -, è brutto dirlo da parte di un amministratore, ma, si parte solitamente con mezzi propri (decespugliatori, tagliaerba e relativo combustibile, rastrelli, palette, cesoie ecc.) prima di veder formalizzato il rapporto con l’istituzione comunale tramite un’apposita convenzione. Questa convenzione, in cui vengono tra l’altro riportate le coperture assicurative richieste, le zone, le modalità d’intervento e un dovuto compenso finanziario (che attualmente varia dai millecinquecento ai quattromila euro, secondo l’entità degli impegni assunti), viene portata e approvata in consiglio comunale. Dopo di che, solitamente, dopo il primo semestre di interventi fatti e debitamente documentati, si procede al pagamento della prima metà del contributo previsto, con saldo a fine anno”.

"Al momento il contributo spese si aggira complessivamente sui trentamila euro, una cifra che copre a malapena le necessità primarie (strumenti, materiale di consumo, combustibile) - prosegue Gemelli -. Servirebbero altre risorse per consentire un equipaggiamento più adeguato, la frequentazione di corsi specifici per l’uso di decespugliatore, motosega e tosasiepi, sulla sicurezza e altro ancora. Queste convenzioni sono triennali e il prossimo anno vanno quasi tutte in scadenza. Contiamo, bilancio permettendo, di rivedere questi compensi, ma soprattutto rivedere il regolamento comunale in merito alla costituzione, mantenimento e funzionalità di queste associazioni, di cui oggi il comune di Omegna ha tanto bisogno”.

Nella sua illustrazione Gemelli spiega come complessivamente saranno circa duecento gli associati, di cui più della metà operativi, che l’unico quartiere rimasto scoperto è Omegna Centro, che ci sarebbe bisogno di un inventario dei diversi attrezzi e strutture (gazebo, tavoli ecc.) disponibili per consentire una loro gestione più virtuosa e funzionale. Di quest’ultimo aspetto se ne sta occupando la Pro Loco nel tentativo di accedere a dei fondi che consentirebbero un incremento di tale patrimonio.

Dopo il primo corso per l’uso della motosega, decespugliatore e tosasiepi tenutosi a luglio del 2024 – conclude l’assessore –, a settembre, massimo ottobre, partiremo con il secondo corso. Siamo in attesa di conoscere il numero esatto degli interessati per poi prendere i dovuti accordi con un’azienda specializzata in corsi sulla sicurezza”. 

comunicato stampa a.f.

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