Sabato 24 maggio alle 10.00, l’Auditorium del Polo del ‘900 (piazzetta Franco Antonicelli), a Torino, ospiterà l’incontro “80 anni dopo – Verso un Museo regionale. Resistere al tempo, conservare la memoria. Voci e luoghi della Resistenza piemontese”, organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del consiglio regionale del Piemonte, dal Polo del ‘900 e dalla Rete tematica regionale della Guerra e della Resistenza.
Introdurrà i lavori Domenico Ravetti, vicepresidente del consiglio regionale del Piemonte Comitato Resistenza e Costituzione. Seguirà la proiezione del cortometraggio vincitore della 43° edizione del “progetto storia contemporanea” realizzato dagli studenti del liceo Cavalieri di Verbania e dedicato alla figura della partigiana musicista e ministra della libera Repubblica dell’Ossola Gisella Floreanini.
Interverranno i rappresentanti di Alpette (Torino), Benedicta (Alessandria), Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Colle del Lys (Torino), Cumiana (Torino), Ornavasso (Vco), Paraloup (Cuneo) Pozzol Groppo (Alessandria), Rocchetta Ligure (Alessandria), Verbania Fondotoce (Vco), Vesime e Vinchio (Asti). È previsto un intervento di Valentino Castellani.
Dichiara Domenico Ravetti: “Per conoscere il Piemonte basta recarsi a visitare i tanti luoghi in cui si custodisce la memoria della lotta di Liberazione e dove si sono forgiati i principi della nostra Costituzione. Per questo crediamo nella necessità che il Museo Diffuso della Resistenza di Torino si trasformi in un “Museo del Piemonte”, venendo così a svolgere un ruolo di regia e di coordinamento. Un museo “regionale”, con protagonisti gli istituti storici ma anche le province e i comuni. Così che i nostri luoghi della memoria possano essere potenziati dal punto di vista culturale e turistico (pensiamo ai sentieri partigiani e agli ecomusei), trovando anche il modo per meglio conservare e valorizzare archivi e raccolte private che in taluni casi rischiano di andare disperse. Abbinando l’anima multimediale e immateriale dell’attuale Museo Diffuso di Torino, con tutte le potenzialità offerte delle nuove tecnologie indispensabili per coinvolgere le generazioni più giovani, con l’anima materiale, che è quella che troviamo nei vari musei, case della Resistenza, memoriali e sacrali”.