Sono quasi 129 i milioni di euro che i cittadini stranieri residenti nella provincia del Verbano Cusio Ossola hanno spedito nei propri Paesi d’origine negli ultimi 20 anni. È la Banca d’Italia ad aver raccolto i dati relativi alle cosiddette rimesse dei migranti, ovvero le somme di denaro che chi lavora in Italia invia regolarmente ai propri famigliari rimasti nel Paese d’origine. Per quanto riguarda il Vco, le rimesse hanno raggiunto ben 162 nazioni diverse, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2024.
Secondo i dati della Banca d’Italia, il Paese verso il quale sono state inviate le rimesse più consistenti è il Senegal, con un totale di 16,4 milioni di euro negli ultimi vent’anni. Un dato che è cresciuto tra il 2016 e il 2022, con una media di 1,32 milioni ogni anno, mentre è tornato a diminuire negli ultimi due anni, con una media di 0,79 milioni. Subito dopo troviamo l’Ucraina con un totale di 16,3 milioni di euro. Anche in questo caso il dato è cresciuto visibilmente negli ultimi anni, certamente anche a causa della guerra in corso nel Paese e i numerosi cittadini ucraini che hanno trovato rifugio in Italia. Al terzo posto il Marocco con 12,8 milioni di euro. Seguono Bangladesh (6,5 milioni) e Repubblica Dominicana (5,7 milioni).
In termini generali, sono decisamente cresciute le rimesse che i migranti giunti nel Vco inviano al proprio Paese d’origine: osservando i dati, infatti, emerge che nel 2005 il totale delle rimesse il totale è stato di 1,7 milioni di euro, mentre nel 2024 i cittadini stranieri hanno inviato alle proprie famiglie n totale di 9,6 milioni di euro, sempre in 162 nazioni diverse.
Per quanto riguarda gli ultimi dati raccolti, quelli dell’anno 2024, il Paese verso cui sono state inviate le rimesse più consistenti è l’Ucraina, con 1,3 milioni di euro, seguita dal Bangladesh (1,29 milioni) e il Marocco (1,01 milioni). Uno scenario leggermente diverso da quello di vent’anni fa: nel 2005 al primo posto si trovava il Marocco con 0,22 milioni di euro, seguito dal Brasile (0,17 milioni), dalla Romania e dall’Ucraina (1,62 milioni) e dalla Repubblica Dominicana (0,13 milioni).