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Provincia | 11 ottobre 2024, 19:00

Il sindaco Falcioni sulla sanità: "La Regione ascolti le grida di allarme"

Anche il primo cittadino di Casale Corte Cerro interviene sulla grave situazione degli ospedali del Vco: "La soluzione è l'ospedale unico"

Il sindaco Falcioni sulla sanità: "La Regione ascolti le grida di allarme"

“Negli ultimi giorni sono giustamente tornate alla ribalta le tematiche relative alla sanità locale. Dalla mancanza cronica di medici di base e necessaria riorganizzazione della medicina territoriale, alla ancora più preoccupante situazione delle strutture esistenti. A parlarne i media, colleghi sindaci, ma anche e soprattutto medici e infermieri che vivono giornalmente questa drammatica situazione”. Sono parole di Gabriele Falcioni, sindaco di Casale Corte Cerro, che, come hanno già fatto altri sindaci del territorio, interviene in prima persona sulla complessa situazione della sanità pubblica del Vco.

“Da neosindaco – dichiara Falcioni - ritengo doveroso un intervento su questa tematica, a tutela dei miei concittadini che così come tutti quelli della nostra provincia devono subire inefficienze, disagi e difficoltà all’accesso di un diritto sacrosanto, qual è il ricorso alle cure sanitarie. In un contesto così gravemente compromesso e che è stato paragonato ad un “Titanic” in fase di affondamento, è ineludibile una profonda riflessione da parte della regione Piemonte, ente competente in materia. La realtà – sottolinea il sindaco - è oggettiva e sotto gli occhi di tutti: personale allo stremo e gravemente sottorganico a causa di dimissioni e pensionamenti anticipati, bandi per la ricerca di medici che vanno deserti costantemente, interventi di ristrutturazione sugli ospedali di Domodossola e Verbania che forse vedranno la luce tra 10 anni in strutture che però non avranno il personale necessario per il presidio delle varie specialità”.

“A fronte di tutto ciò – prosegue Falcioni - è indispensabile mettere da parte le scelte dettate dalla politica e dal relativo consenso e guardare in faccia i nostri concittadini, perché è per il loro bene che amministriamo. Non si vogliono ascoltare i sindaci, ma che si tengano allora in considerazione le opinioni, le esperienze e i pareri di chi tutti i giorni lavora in questo contesto. La risposta a questa situazione non può che essere una sola: un nuovo ospedale, unico, in cui si possano attrarre, finalmente, professionisti e dare risposte concrete ad un problema ormai non più rinviabile. Dove costruire un nuovo ospedale è una tematica che si può affrontare. Riconoscere che è uno sbaglio investire 190 milioni di euro per due ospedali che già si sa non potranno garantirsi un futuro, anche. La regione Piemonte ascolti le tante e numerose “grida di allarme”, lo deve ai cittadini e alle future generazioni della nostra provincia”.

l.b.

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