Una studentessa verbanese racconta a VcoNews la disavventura che le è capitata giovedì 11 luglio quando, di rientro dalla città universitaria, è stata suo malgrado costretta a fare i conti con l’incidente che ha coinvolto un treno merci e un regionale nei pressi di Parma (foto agenzia Ansa).
L’ultima carrozza del merci di una compagnia straniera, per la cronaca, è sviata dai binari, intorno alle 16.30, e alcuni sassi della massicciata ferroviaria si sono alzati da terra colpendo un treno regionale. Tre i feriti lievi.
“All’altezza di Reggio Emilia il convoglio sul quale viaggiavo in direzione Milano Centrale si è improvvisamente fermato e, dopo uno stop di circa mezzora, ci hanno fatto scendere tutti senza fornirci una spiegazione, ma annunciandoci che avremmo proseguito il viaggio in autobus. La circolazione su rotaia era stata sospesa. Alla stazione, senza sapere cosa fare e privi di informazioni, eravamo circa 400 persone. Dopo una lunga ed estenuante attesa sotto il sole cocente, nel piazzale è arrivato un solo pullman e si sono verificati piccoli incidenti perché tutti avrebbero voluto salirci a bordo. Un manipolo di fortunati, sgomitando, ce l’ha fatta, mentre gli altri che non hanno partecipato all’assalto sono rimasti a piedi. Di bus non ne sono più arrivati. Ho cercato di prendere un regionale per far ritorno nella città universitaria, ma è stato impossibile. Così mi è rimasta l’unica via praticabile e possibile: prendere una stanza in un hotel ed attendere il mattino seguente. All’alba di venerdì mi sono nuovamente recata alla stazione di Reggio Emilia dove, dopo molte informazioni contraddittorie, sono riuscita a salire su un pullman per Parma, poi il treno per Milano, quindi il locale con fermata ad Arona, perché a Verbania, per chi non lo sapesse, non ci si arriva più. So perfettamente che lo scontro tra treni non era preventivabile e, peraltro, meno male che alla fine non è successo nulla di grave. Però, oltre ai soldi che sono stata costretta a spendere e che nessuno, immagino, mi rimborserà, a Trenitalia chiedo: era davvero impossibile, nell’anno 2024, organizzare, giovedì, una serie di bus per far fronte alle esigenze di chi, seppur a latere, è rimasto coinvolto nel sinistro?”.