Domenica 26 maggio si tiene, nella basilica di San Gaudenzio di Novara, la cerimonia di beatificazione di don Giuseppe Rossi. Una figura molto importante non solo per la Valle Anzasca, dove è stato parroco, ma per l’intera Diocesi di Novara.
Don Giuseppe Rossi è nato il 3 novembre 1912 a Varallo Pombia. Dopo aver studiato nel seminario diocesano, il 29 giugno 1937, all’età di 25 anni, è stato ordinato sacerdote. Era il 1938 quando don Rossi è stato nominato parroco di Castiglione Ossola, comune della Valle Anzasca, dove ha prestato il suo servizio fino alla sua morte. Il suo è stato un ministero pastorale particolarmente complesso, segnato per tutta la sua durata dalla Seconda guerra mondiale. In quel periodo don Rossi ha organizzato l’Azione Cattolica, la San Vincenzo per i poveri, ha sostenuto le spese per i giovani partiti per il fronte, a cui scriveva spesso, e ha organizzato missioni con le poche risorse a sua disposizione.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, don Giuseppe Rossi ha deciso di non parteggiare per nessuno: soffriva a vedere i suoi fedeli combattere tra loro in quella che considerava una lotta fratricida. Nella mattina del 26 febbraio 1945, le milizie partigiane hanno attaccato la brigata fascista “Muti”: dopo quell’episodio, don Rossi è stato barbaramente ucciso dai fascisti.
Di lui non sono giunte notizie per otto lunghi giorni, dopo i quali uno dei militi fascisti, tormentato dal senso di colpa, ha deciso di confidarsi con una ragazza del paese. Don Rossi è stato cos trovato nel vallone dei Colombetti, sepolto in una fossa che era stato costretto a scavare con le sue stesse mani.
Il 14 dicembre 2023 Papa Francesco ha promulgato il decreto tramite il quale lo dichiara martire della fede. Il 26 maggio don Giuseppe Rossi sarà dunque beatificato.