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Attualità | 22 maggio 2024, 15:30

I genitori degli hikikomori lanciano un appello alla politica per le prossime elezioni: "Aiutate questi ragazzi"

Il problema dei giovani che si isolano e si ritirano dalla vita sociale tra le priorità che si chiede di affrontare a prossimi eletti in Consiglio regionale e al Parlamento Europeo

I genitori degli hikikomori lanciano un appello alla politica per le prossime elezioni: "Aiutate questi ragazzi"

I genitori dei ragazzi hikikomori lanciano un appello alla politica, in occasione delle elezioni Regionali ed Europee. Il fenomeno dei giovani che si isolano e si ritirano dalla vita sociale è relativamente nuovo e ancora poco conosciuto, e per questo non adeguatamente affrontato dalla politica. Per questo l'associazione Hikikomori Italia Genitori ha presentato un documento nel quale chiede ai candidati alle prossime elezioni di portare questo problema in Regione e al Parlamento Europeo.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Tra i punti da affrontare riguardo la condizione di hikikomori ci sono la scuola, il lavoro e la formazione professionale, che sono difficilmente conciliabili dai giovani che si ritirano socialmente. Alla base di tutto, però, l'associazione chiede di riconoscere le famiglie come un attore chiave con cui dialogare, vista la vicinanza e la conoscenza del giovane che si ritrova in quella condizione.

A firmare il documento sono stati Ester Lanfranchi e Sean Sacco, candidati alle europee con il Movimento 5 Stelle, Diego Sarno, candidato per il Pd in Consiglio regionale, Fabrizio de Bernardi, candidato alle regionali con Alleanza Verdi Sinistra e Dorino Piras, candidato alle ragionali con Piemonte Popolare.

Le richieste fatte alla politica

"Lanciamo un appello ai candidati - ha commentato Elena Carolei, presidente di Hikikomori Italia Genitori - che possano intervenire, nell'ambito delle loro competenze, per lavorare insieme a noi genitori in contrasto al fenomeno del disagio dei giovani che si ritirano in maniera invalidante dalla vita sociale e interrompono gli studi".

Quindi, cosa possono fare le istituzioni? In Consiglio Regionale è stata depositata proprio da Sarno, che con Sacco si è già fatto portavoce dei problemi delle famiglie con un ragazzo in isolamento sociale, una proposta di legge regionale per iniziare ad affrontare il tema. Innanzitutto serve che la scuola riconosca la condizione di hikikomori - senza certificazione medica - per poter predisporre un piano didattico personalizzato e permetta di superare il limite delle assenze annuali.

Il ruolo prioritario della famiglia

Ciò passa da un riconoscimento della famiglia come attore prioritario nella gestione del ritiro sociale del figlio, da coadiuvare con un medico di base formato che conosca la situazione famigliare. Nel caso del lavoro o della formazione professionale, invece, la chiave è prevedere l'utilizzo di modalità telematiche che aiutino i ragazzi a poterne usufruire da casa, senza però isolarsi completamente dal mondo esterno.

L'associazione sottolinea come sia necessario poter attivare questi servizi anche in assenza di certificazione medica che, oltre a non essere prevista dall'attuale ordinamento, rischia di avere conseguenze peggiori derivanti dallo stigma che può provocare.

Francesco Capuano

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