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Cultura | 07 aprile 2024, 17:03

A Verbania la mostra "Percorsi" di Massimo Falsaci

Fino al 5 maggio a Casa Ceretti

A Verbania la mostra "Percorsi" di Massimo Falsaci

Nella sede di Casa Ceretti del Museo del Paesaggio di Verbania (Via Roma 42, Intra) la mostra personale di Massimo Falsaci dal titolo “Percorsi”. L’esposizione ripercorre tutta la sua carriera artistica e presenta oltre 20 pezzi che coprono gli ultimi vent’anni della sua produzione. L'ingresso è libero. La mostra resterà allestita fino al 5 maggio.

"In esposizione le mie opere più significative e lavori che hanno ricevuto premi e riconoscimenti" spiega Massimo Falsaci. Prosegue: "Tre i filoni di Percorsi: Archetipi, Utopia ed Extra Moenia. Evidenziare le relazioni, questo voglio fare con la mia arte. Le relazioni emotive e sentimentali con le persone, le relazioni con le città, con l'utopia: una città immaginaria, che non esiste, il luogo dell'incontro autentico, punto di ritrovo interiore di tutti gli esseri umani".

Racconta di sé : "Governato dalla creatività, ho un'affinità elettiva con i pennelli, colori e il MAC. Creo la mia arte, divertendomi tantissimo, sulle rive del Lago Maggiore". Il linguaggio artistico di Falsaci, iniziato alla fine degli anni '90, parte dall'espressività fumettistica ed editoriale affinata, nelle tecniche e nella soggettivistica, con l’illustratore Karel Thole.

E' solo però a partire dal 2000, quando Falsaci frequenta la scuola milanese di pittura di Gianna Berrettini, che la personale esigenza sperimentale prende piede; Falsaci sperimenterà infatti tutte le diverse tecniche pittoriche: olio, acrilico, acquerello, gessetti, sanguigna e carboncino, arrivando a prediligere il connubio immagine digitale-acrilico. Inizialmente legato al filone della Nuova Figurazione, i suoi lavori hanno sviluppato una rielaborazione asettica dell'immaginario contemporaneo, prelevato dal vivere metropolitano e dalle figure massmediatiche quotidiane.

Attraverso le sue opere, Falsaci si propone quale interprete-intermediario dell'evoluzione sociale: se da un lato il giovane artista, calato concretamente nella modernità, vive in prima persona il cambiamento comunicativo della nostra epoca, dall'altro, proprio come un antico bardo medievale, è capace di trasmettere alla collettività le sfumature più nascoste di questo nostro frenetico mondo, spesso sconosciuto ai più. Nell'arco del 2010, l'artista-comunicatore Falsaci, (caratterizzato sempre da una pungente e attenta critica verso la civiltà contemporanea), ha introdotto, nel proprio linguaggio rappresentativo, delle sfumature concettuali provenienti dal mondo della rete web.

Le sue opere più recenti tendono a rievocare sia fotogrammi pubblicitari, sia sezioni-vetrina di portali internet, dove ogni soggetto/oggetto in vista rivela esclusivamente l'idea “perfetta” del prodotto che si vuole mostrare: sia esso un ponte, un edificio o il profilo umano di una persona. Alla quotidiana richiesta, da parte della società di oggi, di vedere e consumare esclusivamente il bello, il perfetto e l'impersonale, Falsaci risponde proponendo degli insiemi, ironicamente preconfezionato, di “perfezione e bontà ad oltranza”. A quella larga massa di pubblico che desidera non esporsi alle proprie emozioni, questa particolare visione artistica-sociale permette paradossalmente di diventare spettatore della propria esistenza.

comunicato stampa

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