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Calcio | 25 febbraio 2024, 14:00

Quando Antonio Bruna, terzino dell'Omegna, approdò alla Juventus

Il sito bianconero 'TuttoJuve' ricorda il giocatore che giocò in serie A dal 1919 al 1925

Quando Antonio Bruna, terzino dell'Omegna, approdò alla Juventus

Il sito bianconero ‘TuttoJuve’ ha ricordato in questi giorni l’omegnese Antonio Bruna, dedicandogli un articolo nella rubrica che ricorda  chi ha vestito la maglia bianconera.

Bruna, classe 1895, terzino, iniziò a giocare nell’Omegna Calcio dove rimase fino al 1919, anno in cui venne ingaggiato dalla Juventus. Con la squadra bianconera disputò sei stagioni consecutive dal campionato 1919-20 al 1924-25, collezionando novantasette presenze ed un gol.  

Scrive ‘’TuttoJuve’’:  ‘’Qualcuno lo vede all’opera e, presto, è invitato a indossare la maglia bianconera; tutto questo, avviene nel 1918, all’indomani della fine della Grande Guerra e alla ripresa dell’attività calcistica su scala nazionale. «Frutto di quella fertilissima terra di calciatore che è il novarese - scrive il “Paese Sportivo” alla fine del 1919 - costituisce con Novo un saldissimo duo difensivo. Instancabile, mobilissimo, sa meravigliosamente piazzarsi e con un encomiabile spirito di sacrificio riesce spesso a sventare pericolose discese avversarie. Al suo attivo di ottimo giocatore, può vantare un magistrale gioco di testa». Netu – così viene chiamato – si trova in difficoltà ad allenarsi a causa dell’impegno lavorativo presso la Fiat, poiché il caporeparto non ha nessuna intenzione di concedergli permessi per il football e così, con coraggio, Sandro Zambelli si rivolge direttamente al fondatore dell’azienda Giovanni Agnelli, ottenendo il sospirato nulla-osta. «Ancora più contento, quando lo seppe, fu Antonio Bruna – racconta Renato Tavella sul suo libro “Il romanzo della grande Juventus” – per il forte terzino potersi finalmente allenare qualche pomeriggio, costituiva oltre ad un’incredibile agevolazione per lui e la squadra un significativo riconoscimento alla sua valentia di giocatore. Tenace, puntiglioso e preciso, abile nel colpo di testa, il bruno e ben modellato atleta novarese era una di quelle persone cosiddette belle».  

Renato Balducci

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