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Attualità | 27 maggio 2023, 14:20

Tragedia Mottarone, una commemorazione che ha unito le tre religioni delle vittime

La cerimonia, con la posa di una lapide, si è tenuta il 23 maggio. Severino: “Ho accolto la proposta con piacere per il messaggio di pace che voleva diffondere”

Tragedia Mottarone, una commemorazione che ha unito le tre religioni delle vittime

David Gerbi, psicologo, mediatore internazionale e ambasciatore di pace dell’ONU dal 2007, ha organizzato e realizzato, nel secondo anniversario, la cerimonia di commemorazione delle vittime della tragedia del Mottarone del 23 maggio 2021. In accordo con il Comune di Stresa ed il beneplacito della proprietà dell'area ha posato sul terreno una lapide in ricordo di Tal peleg, Amit e Tom Biran, Itzhak Cohen e Barbara Cohen Konisky.

“Ho accolto la proposta con piacere per il messaggio di pace che voleva diffondere” dichiara il sindaco Marcella Severino che nel pomeriggio del 23 maggio unitamente all’assessore Carla Gasparro, del Parroco Don Gianluca Villa, del Rav. David Elia Sciunnach, vice rabbino capo di Milano e Presidente del Tribunale rabbinico del centro-sud Italia, di Raphael Singer, capo dipartimento economico e scientifico dell’Ambasciata di Israele a Roma, ha assistito alla cerimonia dove è stato anche letto il messaggio dell’Imam della grande Moschea di Roma, Nader Akkad.

“Per scelta di tutti questa cerimonia è stata tenuta riservata per evitare che divenisse un caso mediatico. L’intento raggiunto infatti era quello che fosse un momento di raccoglimento e di preghiera che unisse le tre religioni di appartenenza delle vittime”. Al termine delle preghiere è stata scoperta la targa in memoria dei componenti delle famiglie Cohen, Peleg e Biran deceduti nella tragedia e di tutte le quattordici vittime, che sarà poi collocata definitivamente sul terreno e prossime settimane.

Il senso profondo della cerimonia nelle parole del Sindaco Marcella Severino, commenta il professore David Gerbi. “La tragedia è stata di tutta Stresa, era la nostra funivia, dove andavamo noi e i nostri figli, su questa funivia poteva esserci ciascuno di noi. Questa tragedia che ha portato tanta sofferenza ha generato un senso di unione; una città sgomenta ha abbracciato idealmente tutti i familiari e ha pregato per le vittime”, del parroco Don Gianluca Villa “la terra è stata trasformata in terra consacrata dal sangue delle vittime e deve essere trasformata in terra di pace e benedizione, dell’Imam Akkad “ nel ricordo di quella domenica dove cinque gruppi di famiglie, amici e coppie provenienti da diverse città e paesi, religioni e nazionalità uniti insieme nello stesso destino, a voi tutti uniti nel loro ricordo e memoria ed al piccolo unico sopravvissuto il forte Eitan e alla sua comunità ebraica che continua a prendersi cura, il mio sincero cordoglio fraterno”, dell’ambasciatore Singer, “ Stresa è da sempre terra amata dagli israeliani, accoglie ogni anno turisti e celebrazioni di Pesach, da meta di gioia e vacanza è diventato luogo di sofferenza”.

Con le parole di Don Villa, solo i Signore con l’aiuto dell’uomo può donare pace a queste famiglie, a chi è mancato e a chi resta.” La cerimonia si è conclusa con la preghiera e il Ner Neshama (Candela per l’anima) e l’accensione da parte dei presenti delle candele in Benedetta memoria delle vittime.

Continua Gerbi: “Nella tragedia sono state colpite persone di religione ebraica, cristiana e musulmana. Rappresentanti delle tre religioni monoteiste colpite da un tragico destino, solo Dio sa il motivo di ciò che è successo e solo Lui può consolarci per la grave perdita. Raccogliersi insieme, pregare insieme, accendere assieme le candele, con la preghiera per i defunti ed il suono dello shofar, lavorare assieme per il bene di chi è rimasto”.



C.S.

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