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In Breve

La voce dei lettori | 18 maggio 2023, 14:00

“Ho fatto manovra nel piazzale fuori dal centro storico ma è scattata la multa per la Ztl”

Un lettore: “Cercare di fare ricorso per fare valere le mie ragioni è stata un'esperienza frustrante e deludente”

“Ho fatto manovra nel piazzale fuori dal centro storico ma è scattata la multa per la Ztl”

Riceviamo e pubblichiamo.

Questa la mia "denuncia" al comune di Verbania, nella speranza che serva come spunto di riflessione e ispirazione a numerose altre persone.  Per ricordare, inoltre, che la grandezza di una città è rappresentata non dalla bellezza e imponenza degli edifici ma dall'empatia e cordialità dei cittadini e di coloro che lavorano all'interno degli uffici pubblici.

Spettabili Istituzioni Pubbliche,

Con la presente, sono a denunciare la falla di un sistema che, come al solito, premia i furbi e ricchi e affossa l’onesto cittadino.

Sono Paolo, ho 23 anni ed in data 12 Maggio 2023 ho ricevuto una multa di € 70,00 per essere entrato con la mia auto in un centro storico abitato.

Gradirei precisare che sono un grande appassionato di macchine, motori e velocità: prima con la mia moto e poi con la mia Volvo ne ho prese di multe e, consapevole delle mie infrazioni, ho sempre pagato.

Questa multa, però, mi ha particolarmente offeso in quanto, oltre ad essere a mio parere ingiustamente imputata, secondo le dinamiche che spiegherò più avanti, mi ha anche portato a scontrarmi con un sistema chiuso, sordo e non funzionale, al quale non avevo mai avuto motivo di affacciarmi.

La sera di lunedì 10 Aprile, alle ore 22:30, stavo rientrando in hotel con la mia ragazza dopo una gita in macchina quando, essendo l’hotel al centro della piazza Daniele Ranzoni di Intra, era arrivato il momento fatidico di trovare parcheggio. Avendo un’idea si chiara ma non troppo precisa della situazione dei parcheggi, decisi di andare a controllare se ce ne fossero di liberi lungo Via XXV Aprile, che sale verso la chiesa di San Vittore e termina con l’inizio del centro storico, del quale sono pienamente conscio. Per questo motivo, una volta appurato che i posti liberi a disposizione erano terminati, decisi di arrivare quasi in fondo alla via, dove si trova un piccolo piazzale ancora fuori dal centro storico, e di fare manovra per poi cercare parcheggio altrove.

Nell’instante in cui presi questa decisione, segnai il mio destino: superato di appena un metro con il muso dell’auto il “centro storico”, il dispositivo di cattura ha scattato una foto (a mia completa insaputa) immortalando la mia macchina come da foto allegata. Lasciatemi spiegare esattamente cosa succede in questo fotogramma: come vedrete la mia macchina è “buttata” sul lato destro della foto, questo a significare che la manovra di retro-front è già entrata in essere e, come se non bastasse, la foto mostra chiaramente le luci della retromarcia accese, per andare a sottolineare il fatto che io in quella zona delimitata non ho mai transitato, se non con metà parte del mio veicolo.

Ora, che sia una multa giusta o ingiusta, questo sta a qualcun’altro deciderlo. Vorrei però evidenziare due fattori che vanno ad aggravare l’ingiustizia subita:

Il primo sta nella revisione della cattura: chi ha approvato la multa ha deliberatamente deciso di evitare tutti gli indizi che indicano la mia intenzione di voler evitare questa zona a traffico limitato, inoltrando la sanzione

il secondo fattore è quello che ha portato a galla l’inefficienza e la carenza di preparazione che il personale pubblico ahimè dimostra sul posto di lavoro. Nessuno degli operatori telefonici con i quali ho avuto “occasione” di parlare è stato chiaramente mai formato sulle metodologie di risposta al telefono, né tantomeno sulla capacità di risoluzione dei problemi.

Ho iniziato la mia prima “esperienza” da ricorsista di multe tramite l’ufficio del Giudice di Pace di Verbania che, dopo 5 minuti di squilli telefonici, mi ha sgarbatamente risposto che i provvedimenti passanti per la sua giurisdizione necessitano di una marca da bollo dal valore di € 40,00 per essere elaborati. In una logica consequenziale semplice, pagare 40 € per poter contestare un’ingiusta multa di 70 € è completamente irrazionale.

Appurato che il sottoscritto non avrebbe mai pagato la suddetta bolla, la segretaria del giudice mi ha indirizzato verso la questura, dove si sarebbero presi in carico la mia richiesta senza spese aggiuntive.

Decido quindi di contattare la questura che, dopo 5 minuti di squilli telefonici, risponde tramite un operatore ancora più sgarbato della segretaria del Giudice di Pace, il quale cerca di trasferire la mia chiamata, lasciandomi in un limbo di attesa di più di 10 minuti, che termina con la secca interruzione della linea. Terminata la chiamata, iniziando a percepire l’inefficienza che si nasconde dietro gli uffici pubblici, richiamo e, senza neanche avere il tempo di presentarmi, mi viene intenzionalmente chiusa la telefonata. La terza volta, ormai sul piede di guerra, pretendo una spiegazione da parte dell’operatore del centralino, il quale mi risponde con tono estremamente arrogante che aveva già provato a trasferire la chiamata in uno degli uffici (anche se non direttamente coinvolti nella “gestione verbali”) senza successo, continuando a ripetermi che lui stesso ignorava completamente il motivo della mancata risposta. Ormai esasperato, decido di farmi trasferire alla Prefettura - rischiosamente, dato che la mancata approvazione della contestazione di un verbale, implica il pagamento di una somma doppia a quella contestata (come a “Chi Vuole Essere Milionario”: o rischi e vinci, o ti accontenti, o perdi tutto).

Passano i primi squilli e in cuor mio mi tranquillizzo, pensando che avrò finalmente modo di parlare con qualcuno che potrà ascoltare la mia versione dei fatti. Passano però altri squilli e altri squilli e, dopo 15 minuti, mi arrendo definitivamente, sconcertato, amareggiato e deluso.

Io mi sono formato nel mondo alberghiero, una realtà nella quale ad ogni problema c’è una soluzione e l’ospite (come dovrebbe essere anche il cittadino) deve sempre essere ascoltato e accolto.

Vivere questa prima (e spero ultima) esperienza è stato per me frustrante e deludente, in quanto mi ha fatto toccare con mano l’inadempienza e la noncuranza delle istituzioni pubbliche verso il privato cittadino, anche in una piccola ed un tempo rispettabile città come Verbania, dove sono cresciuto.

Con episodi del genere mi viene da chiedermi: dove erano finiti tutti gli impiegati dell’ufficio? Perché è impossibile usare le buone maniere anche quando si è al telefono? Nessuno tiene più al cittadino? Ormai è veramente solo una questione di posto fisso? Se avessi avuto io, da direttore d’hotel, un comportamento del genere con i miei ospiti, cosa sarebbe successo?

Spero queste siano domande alle quali il tempo e una migliore gestione ed organizzazione delle risorse pubbliche sapranno dare un barlume di risoluzione.

Con questa speranza utopica, ringrazio per la Vostra cortese attenzione

Distinti saluti

Lettera Firmata

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