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Economia | 25 novembre 2022, 18:20

Ristorni e frontalieri. Riparte il percorso di ratifica dell'accordo fiscale tra Italia e Svizzera

Il Consiglio dei Ministri di giovedì ha approvato un disegno di legge su proposta del ministro Tajani: al centro del provvedimento il metodo della tassazione e il regime transitorio

Ristorni e frontalieri. Riparte il percorso di ratifica dell'accordo fiscale tra Italia e Svizzera

Riparte il fin qui faticoso e lungo percorso di ratifica del nuovo accordo fiscale sui frontalieri tra Italia e Svizzera. 

Il Consiglio dei Ministri di giovedì 24 novembre ha affrontato l'argomento che va modificare la convenzione tra i due Paesi con l'obiettivo di evitare doppie imposizioni e chiarire questioni relative alle imposte su redditi e patrimoni. 

Il Consiglio dei Ministri, come si legge nella nota di Palazzo Chigi, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo e Scambio di lettere, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, e Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978 e dal Protocollo del 23 febbraio 2015, fatto a Roma il 23 dicembre 2020.

L’accordo sostituisce il precedente del 1974 e risponde all’esigenza di aggiornare e adeguare il quadro giuridico-fiscale al fine di eliminare le doppie imposizioni sui salari, gli stipendi e le altre remunerazioni analoghe ricevuti dai lavoratori frontalieri. Inoltre, a differenza del precedente, il testo disciplina anche il trattamento economico dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia.

Di seguito alcuni aspetti salienti della nuova normativa:

- si definiscono le aree di frontiera, che per quanto riguarda l’Italia sono le Regioni Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano;

- si stabilisce il metodo della tassazione concorrente;

- si prevede un regime transitorio per i lavoratori frontalieri residenti in Italia che lavorano in Svizzera o che vi hanno lavorato a partire dal 31 dicembre 2018, ai quali si applica il regime di tassazione esclusiva in Svizzera fino alla data di entrata in vigore dell’Accordo.

Redazione Lugano

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