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Ossola | 02 marzo 2022, 08:47

Altre 4 misure cautelari per l'inchiesta sullo smaltimento del pietrisco ferroviario

L'operazione ha permesso un ulteriore sequestro di mezzo milione di euro che va ad aggiungersi ai 2,7 già sequestrati a settembre

Altre 4 misure cautelari per l'inchiesta sullo smaltimento del pietrisco ferroviario

Salgono a 10 le ordinanze di custodia cautelare personale e a 3 milioni di Euro i sequestri preventivi eseguiti nell’ambito dell’inchiesta condotta in sinergia dalla Polizia di Stato di Verbania e dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verbania, coordinata dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Verbania, Dott.ssa Sveva de Liguoro, volta a disarticolare un complesso gruppo criminale che truffava società pubbliche documentando lo smaltimento di milioni di kg di pietrisco ferroviario (c.d. Ballast) attraverso false fatture e altri documenti, attestanti migliaia di viaggi fantasma dai principali cantieri all’impianto ossolano di Vogogna.

Dopo l’esecuzione delle 6 misure cautelari personali, del sequestro di 2,5 milioni di Euro e delle 21 perquisizioni del mese di settembre del 2021, all’esito degli ulteriori sviluppi delle indagini, tutt’ora in corso, hanno permesso di accertare che l’associazione per delinquere, oltre a trarre un illecito profitto di circa 2,7 milioni di euro derivante dall’incasso delle fatture false, determinando un rilevante danno erariale in corso di quantificazione, ha beneficiato di un ulteriore illecito vantaggio derivante dalla contabilizzazione delle fatture che, solo per due anni, ha permesso un’evasione d’imposta di circa trecento mila euro.

In virtù di ciò, la Squadra Mobile di Verbania e la Compagnia della Guardia di Finanza di Domodossola hanno proceduto, su disposizione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verbania, a sequestrare ulteriori 500 mila Euro e ad eseguire altre 4 misure cautelari personali nei confronti degli organizzatori e promotori della associazione per delinquere, di cui tre già destinatari dei precedenti provvedimenti restrittivi, la cui posizione si è aggravata dalla commissione del reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 D. Lgs. 74/2000).


Redazione

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