/ Cultura

Cultura | 27 febbraio 2022, 17:40

I misteri e il fascino del Verbano nel romanzo del londinese Peter Flewitt

Il libro 'Villa Ada, un’estate sul lago Maggiore' è stato ripubblicato dalle edizioni Tararà

I misteri e il fascino del Verbano nel romanzo del londinese Peter Flewitt

'Villa Ada. Un’estate sul lago Maggiore' è il titolo del romanzo ripubblicato di recente dalle edizioni Tararà di Verbania (18 euro, 200 pagine). Autore è Peter Flewitt, un’inglese che vive a Londra ma che da anni, appena può, frequenta le nostre zone, dove ha conservato molti amici.

Il romanzo, una storia di fantasia ambientata a inizio Novecento, era uscito una prima volta nel 2013. Da tre anni a questa parte, visto il successo di vendita, è di nuovo nelle librerie. Pieranna Margaroli di Tararà ha spiegato che a spingere per la pubblicazione erano state una serie di persone che avevano letto il manoscritto di Flewitt e tra questi l’ex insegnante del liceo Cavalieri Pierangelo Garella, scomparso proprio nel 2013.

La trama. Pallanza, estate 1913. Daniel, un giovane inglese in vacanza dagli zii, è colpito dalla bellezza di una villa settecentesca, avvolta nei giardini e nella vegetazione subtropicale dell'isoletta di San Giacomo, in mezzo al Golfo Borromeo. Chi l'ha presa in affitto? Chi sono Mrs. Elizabeth Suvorin, suo figlio Andrey e l'inquietante anziana francese, Madamoiselle Le Nôtre? Nel giro di qualche giorno Daniel avrà modo di farne la conoscenza e di frequentarli, recandosi a Villa Ada, organizzando una gita in barca verso Cannobio e un'avventurosa escursione sul Mottarone. Stringerà così amicizia con il giovane Andrey e non potrà restare insensibile all'affascinante bellezza di Mrs. Suvorin. Il romanzo individua in quell'estate sul lago Maggiore un momento unico e irripetibile nella vita dei suoi protagonisti, affrontando lo sviluppo dei rapporti e degli affetti, la formazione personale dei due giovani ventenni, la complessità e la limpidezza del carattere di Elizabeth, la crisi esistenziale del suo secondo marito, il diplomatico russo Paul Suvorin. Il lago, dipinto in una serie di delicati acquarelli di luci e colori che fanno da contrappunto alla narrazione, non costituisce un semplice sfondo, ma è piuttosto un protagonista. La ricchezza e la varietà dei paesaggi che offre, il suo continuo mutare nelle diverse ore del giorno e nel rapido trascorrere dell'estate, sono l'emblema del continuo divenire che è la nostra vita.


Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore