Non sarà gennaio il mese in cui Il Maggiore di Verbania otterrà, come si era sperato, il certificato di prevenzione incendi (Cpi). Prima, infatti, servirà realizzare al “sasso 3” un impianto di aerazione al magazzino.
È quanto emerso dall’ultimo sopralluogo compiuto dalla Tci impianti tecnologici di Borgomanero, ovvero la ditta che il Comune ha incaricato al fine del rilascio della tanto agognata Cpi. Secondo l’amministrazione guidata dal sindaco Marchionini, sarà l’ultima spesa da affrontare prima di ottenere la sicurezza del sito. Servono, secondo quanto appreso, 43 mila euro (tecnicamente per realizzare un “impianto di ventilazione meccanica per il ricambio d’aria e l’estrazione dei fumi”). Il tutto dovrebbe avvenire entro marzo.
Il teatro disegnato dallo spagnolo Arroyo, vale ricordarlo, è privo del certificato di prevenzione incendi dalla sua inaugurazione pubblica avvenuta nell’estate del 2016. Da allora, tra le polemiche dell’opposizione, le lamentele anche di molti cittadini e un esposto pendente alla Corte dei Conti, si va avanti a colpi di proroghe (l’ultima, tuttora in essere, scadrà a fine di questo mese), cui ha sempre dato parere positivo la Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.
In questi sei anni il Comune di Verbania ha speso più di 400 mila euro per rispondere alle varie richieste dei “vigilanti” e consentire, dunque, l’accesso al “Maggiore” in sicurezza. Da tempo, come noto, per far fronte all’emergenza pandemica le sale del teatro sono utilizzate anche come Centro vaccinale. E, bisogna dirlo, funzionano senza sbavature. Più volte il sindaco ha sottolineato che, pur in assenza del Cpi, il Maggiore deve essere considerato a tutti gli effetti un luogo sicuro.