Vento di sciopero, che spirano sempre più forti, alla Sacra Famiglia di Intra (foto), la struttura socio-assistenziale parte di una Fondazione lombarda proprietaria in tre regioni italiane di analoghi presidi rivolti alle persone disabili.
Nelle scorse settimane VcoNews vi aveva raccontato dell’assemblea che i lavoratori del sito di Verbania avevano indetto per fare il punto della situazione. Sul tavolo, tra l’altro, i presunti tagli in busta paga e nei reparti, con conseguenze a quanto pare negative per operatori e operatrici. Ieri, lunedì 29 novembre, è stata indetta una giornata di sciopero in piazza Fontana a Milano.
“Il tentativo di conciliazione per ripristinare relazioni sindacali corrette è andato a vuoto, per i passi troppo timidi e decisamente tardivi della Fondazione”, così le organizzazioni sindacali che sottolineano come Sacra Famiglia sia un ente che eroga servizi di assistenza e riabilitazione a persone con disabilità, occupando più di 1.800 lavoratrici e lavoratori, in strutture presenti in Lombardia, Piemonte -sopra Intra- e Liguria.
Le criticità e i nodi da sciogliere sembrano essere diversi: dai carichi di lavoro (orari, turni, riposi) al contratto integrativo aziendale, passando per altri aspetti organizzativi. Vale ricordare che a suo tempo 59 operatori si sono rivolti al giudice ritenendo sostanzialmente deficitario (in termini di soldi in busta paga) il passaggio dal contratto della sanità privata “Aris” a quello “Uneba”. E il tribunale ha dato loro ragione. Una partita durissima, costata sofferenze, che è tuttora in corso perché la Fondazione pare si rivolgerà all’Appello.
I sindacati mettono dal canto loro nel mirino il presunto “atteggiamento di costante prevaricazione della Fondazione” e la presunta “mancanza di trasparenza nella trasmissione di documenti fondamentali alla realizzazione di tavoli proficui”. “I sindacati – si legge in una nota diffusa in queste ore - dichiarano che sarà considerata illegittima qualsiasi sostituzione del personale scioperante con lavoratori esterni e che (lunedì 29 novembre: ndr) saranno garantiti i servizi essenziali nelle procedure previste”.