Sulla diffusione del video dello schianto della funivia del Mottarone, prendono posizione i tre legali degli indagati, che in una nota firmata congiuntamente, attaccano in modo netto la Procura di Verbania.
"Il comunicato stampa della Procura della Repubblica di Verbania - scrivono gli avvocati Marcello Perillo (legale di Gabriele Tadini), Andrea Da Prato (difensore di Enrico Perocchio) e Pasquale Pantano (che assiste Luigi Nerini) - e' condivisibile quanto allo sdegno dovuto all'illegittima circolazione del video che riprende la tragedia della funivia.
Tuttavia - aggiungono - non possiamo sottacere che tutto il comunicato attribuisce, neppure velatamente, la divulgazione di quelle immagini agli indagati e, per essi, ai loro difensori". "Il reiterato accenno - proseguono i tre legali - al 'diritto degli indagati ampiamente esercitato' di prendere visione degli atti; al 'divieto di pubblicazione benche' non piu' coperti dal segreto' con la chiosa che la conoscenza degli atti da parte dei difensori 'non significa autorizzare ed avallare l'indiscriminata divulgazione agli organi di stampa' non lascia dubbi: sono stati i difensori.
I quali sono gli ultimi ad avere interesse alla diffusione di quel video che, nella sua drammaticita', e' sicuramente rappresentativo dell'ipotesi accusatoria". "La difese - conclude la nota - respingono con forza quell'accusa certamente diffamatoria se non calunniosa ed invitano gli inquirenti, a ristabilire un clima di serena dialettica evitando apodittiche e maliziose allusioni come ad esempio quella relativa alla sostituzione del GIP. Tanto era dovuto nella fervida speranza che cali il sipario mediatico e ci si dedichi definitivamente alle indagini".