Le opere di Paul Troubetzkoy in mostra fino al 19 gennaio al Musée d’Orsey a Parigi, faranno tappa a Milano dal 27 febbraio al 28 giugno prima di tornare a casa, al Museo del Paesaggio di Verbania. Lo rivela la direttrice artistica, Federica Rabai, alla presentazione del nuovo consiglio di amministrazione, presieduto da Massimo Terzi: “Ce li ha chiesti la Galleria d’arte moderna per la mostra ‘Paul Troubetzkoy. Lo scultore della Belle Epoque” con la quale collaboriamo nelle promo “Buone feste”. Chi acquista on line il biglietto entro l’8 gennaio pagherà 12 euro anziché i 16 del prezzo intero. Lo stiamo distribuendo ai nostri visitatori nei giorni di apertura”.
Visitatori che hanno già raggiunto, a fine novembre, la quota record di 11.558 contro gli 8-10 mila di media degli ultimi anni. Un aumento di visite, spiega Rabai, frutto anche dell’adattamento della struttura con la realizzazione, ad esempio, del pit stop baby per consentire alle mamme in allattamento di fermarsi durante le visite. “Ci promuoviamo a livello regionale distribuendo materiale informativo sull’ingresso gratuito ai bimbi con meno di un anno alle mamme al momento delle dimissioni subito dopo il parto. A Torino viene distribuito direttamente dall’ospedale, a Verbania lo facciamo noi ma stiamo lavorando con l’Asl perché venga distribuito anche qui. Cerchiamo in tutti i modi di ringiovanire i visitatori”.
“Ritrovo il museo – dichiara il presidente Massimo Terzi alla presentazione del nuovo consiglio d’amministrazione a palazzo Viani Dugnani – in una situazione molto diversa da quella, complessa, della mia prima presidenza (una forte situazione debitoria, ndr) ma comunque complessa. L’impegno, insieme agli altri componenti del nuovo consiglio di amministrazione, sarà quello di bussare alla porta delle fondazioni che ci hanno sostenuto. Perché, su 250.000 euro di budget, solo 100.000, meno della metà, è di contributi pubblici (comune, regione, ministero). Una particolarità che ci contraddistingue”. Ad affiancarlo, per il triennio di mandato, sono Paola Scaparone, l’ex presidente Carlo Ghisolfi (riconfermati), Roberta Mantovani e Antonio Aimo. “L’impegno più ambizioso che ci attende – conclude Terzi – è quello di incentivare gli arrivi da Villa Taranto, che può contare su visitatori molto più numerosi dei nostri. Ciò ci consentirebbe uno sviluppo tale da portare avanti progetti ambiziosi”.
Uno sforzo, quello d’incrementare le visite, già in atto con la web app “che dovrebbe essere pronta entro l’autunno” e il completamento del processo di digitalizzazione a tutte le sale di palazzo Viani Dugnani. Ad arricchire le collezioni permanenti del museo, infine, sono in arrivo cinque tele di Mario Tozzi e una di Daniele Ranzoni, da lasciti testamentari. Una tradizione, quella dei lasciti al museo, che si protrae da anni. L’ha ricordato Terzi che, ai tempi della sua prima presidenza, ha inaugurato Casa Ceretti, “il polmone sociale del museo per la Sassonia e punto di riferimento per diverse iniziative culturali”.

















