Dopo il successo della scorsa edizione, è ripartito “Il nostro territorio: conoscere, conoscersi, socializzare”. Si tratta di un progetto didattico di ampio respiro pensato e portato avanti dall’Istituto “Erminio Maggia” di Stresa attraverso il quale si crea una rete tra scuola secondaria di primo grado e di secondo grado, aziende del territorio, enti e istituzioni locali.
A coronare il percorso, il 29 maggio c’è stata la cena finale a base dei prodotti del territorio, aperta a studenti e famiglie, nonché alle istituzioni coinvolte. Durante la serata sono stati anche presentati alcuni video che raccontano l’iniziativa e le sue finalità. Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di valorizzare i prodotti d’eccellenza dell’area di Novara e Vco, includendoli in un percorso didattico verticale (scuola media-scuola superiore) e laboratoriale di ricerca-azione, in cui i ragazzi e le ragazze giocano un ruolo attivo.
Due le novità di quest’anno: sono state coinvolte nuove aziende e quindi gli studenti hanno conosciuto e lavorato con nuovi prodotti. Poi c’è la partnership con la regione Piemonte, che ha premiato la prima edizione del progetto nel concorso dedicato al Made in Italy, in cui la regione ha scelto per ogni provincia una scuola che è riuscita a raccontare con creatività e innovazione “la ricchezza e la varietà del nostro patrimonio culturale, artistico e produttivo”.
Uno dei concetti chiave da cui il progetto prende le mosse è la didattica orientativa, ovvero quell’approccio educativo che mixa l’insegnamento dei contenuti a un insieme di attività pensate per sviluppare la consapevolezza sia di sé sia delle opportunità presenti nel mondo dell'istruzione. Questo tipo di didattica è stato usato per fare marketing del territorio e valorizzare il Made in Italy: i prodotti di quest’anno raccontano di un territorio a cavallo tra monti e laghi, acqua e terra, si va dal pesce d’acqua dolce alla segale e ai piccoli frutti. La Cooperativa pescatori del golfo di Solcio ha fatto conoscere il pesce persico, mentre presso l’azienda agricola di Paruzzaro La Natura Felice gli studenti hanno imparato come vengono coltivati i lamponi per poi usarli nella produzione di una composta. La segale è un altro dei prodotti del territorio: grazie all’associazione fondiaria Terraviva di Viganella, in Valle Antrona, gli studenti hanno potuto avvicinarsi a questo antico cereale integrale. Non poteva mancare il miele, in questo caso la melata di abete prodotta dall’apicoltura Ca sul Pin, che raccoglie i prodotti dell’alveare in Ossola, a Vogogna. E poi ci sono la crema spalmabile di latte vaccino dell’azienda Il Maggiociondolo di Casale Corte Cerro e gli agrumi di Cannero, che crescono sulle rive del Lago Maggiore grazie al particolare microclima della zona. Gli studenti hanno scoperto un agrume meno noto, il “Canarone”, limone cedrato.
Le tre scuole medie coinvolte sono la Quasimodo di Verbania Intra e gli Istituti comprensivi Beltrami di Omegna e Valtoce di Vogogna. Gli alunni di seconda media hanno visitato le aziende agricole per conoscere i prodotti del territorio, parlando con i produttori, hanno fatto ricerca e poi incontrato gli studenti del Maggia, i quali a loro volta hanno lavorato sulla preparazione di ricette di piatti e di mocktail, ovvero i cocktail analcolici, con i prodotti del territorio. Per farlo, i ragazzi e le ragazze del Maggia hanno dovuto ascoltare le ricerche condotte dai loro compagni più “piccoli”: in questo modo è stato ribaltato il tradizionale concetto di “peer education” perché sono stati i “grandi” a farsi spiegare dai più giovani in questo percorso di approfondimento sulla cultura gastronomica locale. Fondamentale è stata anche la fase in cui i ragazzi hanno intervistato i produttori.
Il dirigente scolastico Fiorenzo Ferrari afferma: “Siamo orgogliosi di questo progetto, che è a tutto tondo, non solo perché fa incontrare e cooperare realtà scolastiche e professionali differenti, ma anche perché si concretizza in un percorso didattico in cui la ricerca-azione esce dalle aule e viene applicata alla valorizzazione del nostro territorio. Ritengo importante che il mondo della scuola abbia un rapporto diretto e biunivoco con il mondo esterno. Al Maggia si impara facendo, attivando le intelligenze multiple, e in questo caso anche conoscendo e valorizzando il Made in Italy”.