La questione delle assunzioni nel settore sanitario fa infuriare la segreteria regionale del NurSind Piemonte, il sindacato delle Professioni Infermieristiche: "Dai dati visualizzati in data odierna, in occasione del previsto incontro sull’osservatorio regionale, dati che non ci sono stati forniti preventivamente per una approfondita analisi, emerge che siamo, su scala regionale, a circa il 30% dell’obbiettivo delle assunzioni previste entro la fine del 2024 per quanto riguarda gli infermieri, focus principale di questo tavolo".
La Regione: "Incontri con tutte le Asl"
"Entro due mesi l’Osservatorio sulle assunzioni incontrerà tutte le Aziende sanitarie per approfondire ulteriormente le esigenze che riguardano i fabbisogni del personale sanitario", hanno annunciato oggi il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi al termine della riunione dell’Osservatorio sulle assunzioni del personale sanitario, nel corso della quale sono stati presentati i dati aggiornati delle assunzioni e il cronoprogramma in vista dei prossimi mesi.
L’accordo tra Regione, sindacati, aziende sanitarie e atenei piemontesi siglato a luglio del 2023 prevedeva la predisposizione da parte delle Aziende sanitarie di un’analisi dello status delle esternalizzazioni, per definire progetti di re-internalizzazione pari ad almeno al 20% della quota complessiva su base regionale, quantificata in 136 milioni di euro entro dicembre 2024. L’obiettivo, in base ai dati aggiornati a settembre del 2024, è stato raggiunto al 92% con progetti di re-internalizzazioni che hanno determinato un risparmio di oltre 25 milioni di euro.
I dati delle assunzioni al 30 settembre
Da luglio 2023 a settembre 2024 sono state assunte nella sanità piemontese, al netto del turn over, 1273 persone, secondo quanto riferito dalla Regione. Di queste 980 (65% dell’obiettivo) sono personale del comparto, e in particolare si tratta di 434 figure nel ruolo sanitario, 364 nel ruolo socio-sanitario, 182 nel ruolo tecnico, professionale, amministrativo.
Per quanto riguarda la dirigenza, finora sono state assunte 293 persone (59% dell’obiettivo), di cui 199 medici, veterinari, odontoiatri, 74 della dirigenza sanitaria non medica, 20 della dirigenza professionale, tecnica ed amministrativa.
Questa operazione è avvenuta in un contesto che tiene conto delle rinunce da parte di un rilevante numero di operatori sanitari vincitori di concorso e del ricorso al Tar relativo al concorso per 226 posti da infermieri che in parte hanno rallentato il percorso di assunzioni. In questo contesto incide positivamente la legge regionale 19/24 che proroga le graduatorie del servizio sanitario, consentendo alle aziende sanitarie di avere a disposizione, per un ulteriore anno, un importante numero di candidati idonei rapidamente contrattualizzabili, senza dover procedere ad un concorso che determinerebbe ulteriori costi.
Impossibile raggiungere l'obiettivo a fine 2024
I numeri forniti dalla Regione, però, non soddisfano Nurdins: "Questo dato non ci soddisfa e difficilmente ci porterà al raggiungimento dell’obbiettivo entro fine anno - fa notare il Nursind - tenuto anche conto che le assunzioni relative all’accordo sull’osservatorio regionale, devono essere aggiuntive al turn over ed essere a tempo indeterminato. Non sappiamo inoltre se all’interno di questo dato siano comprese le reinternalizzazioni che non sono da considerarsi aggiuntive".
In Piemonte mancano all'appello 6000 infermieri
L’incontro odierno, in considerazione della metodologia utilizzata, "non ci ha permesso di confrontarci in modo analitico e soprattutto verificare anche le situazioni e le criticità aziende per azienda, nel sottolinearlo, abbiamo chiesto di procedere ad incontri e audit non generalizzati. Abbiamo inoltre evidenziato come in Piemonte mancano all’appello 6000 infermieri, dato che tra l’altro ha confermato lo stesso assessore in una recente intervista", fa notare ancora Nursind.
A questo punto il sindacato regionale si pone una domanda: "A fronte di tre fattori numerici che non sono confortanti (l’abbassamento costante del numero di giovani che si iscrivono ai corsi di laurea di infermieristica, la crescente fuga all’estero e verso il privato, l’avvicinarsi di una gobba pensionistica che porterà via qualche altro migliaio di infermieri al sistema sanitario regionale ) cosa si intende fare?, qual’è la strategia ? Dati preoccupanti che se sommati ai numeri dell’attuale carenza diventano allarmanti".
"Situazione sempre più allarmante"
Nursind Piemonte conclude così ribadendo nella sua nota "la necessità di aprire un tavolo o una unità di crisi per attuare interventi e prevedere azioni immediate per rendere attrattiva la professione e valorizzarla attraverso politiche incentivanti ma non solo, Abbiamo riscontrato apertura a tale proposito da parte dell’assessore che ci auguriamo si traduca in fatti. Gli infermieri dall’india non sono certo la soluzione che la categoria si aspetta".