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Politica | 11 ottobre 2023, 08:45

Regionali, il Pd rompe gli argini e chiama il campo largo

“Vogliamo nuova fase con M5s, Azione e Italia Viva”. Il segretario Domenico Rossi: “Primarie miglior strumento, a meno che non ci sia condivisione”

Regionali, il Pd rompe gli argini e chiama il campo largo

Campo largo per ribaltare i sondaggi. E’ questa la via scelta dal Partito Democratico piemontese, dato sconfitto dalle ultime rilevazioni. 

Il messaggio di Rossi al centrosinistra

Alla luce dei sondaggi e delle richieste della segreteria nazionale, continuerà a dialogare con tutti i livelli in gioco. Noi continuiamo, sia a livello nazionale sia a livello locale, a sostenere che la partita è aperta e che abbiamo il dovere di costruire le condizioni dell’unità: ci proviamo da mesi insieme alle altre forze di centro-sinistra. Ci auguriamo che si apra una fase nuova con le altre forze politiche e che arrivi un’apertura dal Movimento 5 Stelle, Azione e Italia Viva sulla scia di quanto avvenuto nelle altre regioni” affermano i dem.

E per questo motivo il segretario Domenico Rossi sferza i possibili alleati a fare in fretta, ad accelerare e a non perdere più tempo: “Credo sia un errore che in Piemonte non si sia ancora aperto un tavolo di confronto: i piemontesi meritano di avere un'alternativa credibile”.

La dead line potrebbe essere già fissata per fine mese, durante quella direzione regionale che si terrà il 27 ottobre. “Gli appelli vanno rivolti a quelle forze politiche che fino ad oggi hanno deciso di non rispondere agli inviti del PD e della coalizione di centro-sinistra. Mi auguro che nei prossimi giorni si manifesti una disponibilità nuova a partire dai programmi e da una visione condivisa del Piemonte, non dai nomi. Se accadrà saremo i primi ad esserne contenti e faremo la nostra parte, fino in fondo, per mandare a casa la destra. Per farlo dobbiamo trovare il modo di parlare all’elettorato più ampio possibile” spiega Rossi.

“Primarie miglior strumento”

Sulla scelta del candidato alla presidenza, il segretario ribadisce la volontà di utilizzare le primarie: “Sono uno strumento di allargamento e apertura straordinario. Non possiamo usarle per scegliere i coordinatori di circolo per poi accantonarle quando dobbiamo scegliere le più alte cariche monocratiche”. “O c’è condivisione su un nome oppure si fanno le primarie. Ad oggi non ci sono le condizioni per evitarle. Vedremo nelle prossime settimane”.

Moratti torna in FI, Moderati verso il centrodestra

E fa rumore il ritorno di Letizia Moratti in Forza Italia, annunciato oggi. Moratti infatti aveva corso con il Terzo Polo alle regionali e nelle scorse settimane aveva anche incontrato il leader dei Moderati Giacomo Portas. La decisa virata verso il centrodestra, anche in Piemonte avvicina il gruppo regionale guidato da Silvio Magliano alla coalizione guidata oggi da Alberto Cirio. Una passaggio nell’aria, mai ufficializzato, ma che vede nel ritorno di una figura di spessore come Moratti in Forza Italia un ennesimo step verso una conclusione della querelle ormai sempre più ovvia.

Andrea Parisotto

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