Non è piaciuta, per usare un eufemismo, l'uscita dell'assessora Mimma Moscatiello in apertura dell'ultimo consiglio comunale di Omegna ai capigruppo di minoranza Mattia Corbetta e Stefano Strada. Che hanno, in una nota, criticato aspramente l'esponente della giunta Berio: “L'assessora - spiegano i due - ha abusato di uno spazio solitamente dedicato alle comunicazioni, non previsto nell'ordine del giorno concordato in conferenza dei capigruppo, per un chiaro intervento di pura propaganda politica. Moscatiello, abusando del suo ruolo di consigliere come mai nessuno ha fatto almeno negli ultimi venticinque anni di storia omegnese, ha sfruttato questa tribuna istituzionale per replicare non a un attacco politico, ma a critiche apparse sui social media relative alla sua partecipazione al Varese Pride, con tanto di fascia tricolore in mano. Con la pretesa di un intervento "patriottico", ha invece sferrato attacchi ai cittadini che esprimono il proprio dissenso sui social network, dimostrando una palese incapacità di accettare e sostenere critiche legittime. Questo è avvenuto utilizzando l'istituzione del consiglio comunale in maniera del tutto inopportuna. La finalità prettamente propagandistica dell'intervento è stata resa evidente anche dalla presenza in sala di un noto esponente del partito di sinistra a cui l'assessora Moscatiello fa riferimento, intento a filmare l'intera performance con il proprio smartphone con il chiaro obiettivo di diffonderlo sui social”.
Proseguono i consiglieri: “Da chi fa passare per eventi culturali le pastasciutte antifasciste, ma poi rifiuta ogni confronto democratico, non accettiamo lezioni. Come capigruppo di opposizione, esprimiamo il nostro forte sdegno. Abbiamo ribadito con forza che il consiglio comunale non è e non deve diventare un luogo di mera propaganda. Esistono strumenti idonei e codificati, come le mozioni o gli ordini del giorno, per affrontare argomenti in consiglio, garantendo il giusto spazio al dibattito democratico e al confronto costruttivo, senza trasformare le sedi istituzionali in palcoscenici personali. Qualora dovesse ripetersi un analogo episodio, ci rivolgeremo al Prefetto per un intervento volto a riportare il consiglio comunale sulla via della correttezza istituzionale”, concludono Corbetta e Strada.