Il clima di fiducia delle aziende piemontesi per il primo trimestre 2026 si conferma complessivamente positivo, nonostante segnali contrastanti tra manifatturiero e terziario. A evidenziarlo è l’indagine congiunturale realizzata dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino su un campione di circa 1.200 aziende manifatturiere e dei servizi del territorio.
Secondo i dati raccolti, le attese delle imprese sono incoraggianti per occupazione (+6,0%), produzione (+3,2%) e ordini totali, mentre risultano più caute per export (-5,3%) e redditività (-1,0%). La propensione agli investimenti cresce di 3,1 punti, con il 77,1% delle aziende intenzionate a investire nel trimestre, e il 25,3% che prevede l’acquisto di nuovi impianti.
Il manifatturiero, che rappresenta circa due terzi del campione, mostra indicatori in prevalenza negativi: produzione (-3,9%), nuovi ordini (-4,5%), redditività (-6,8%) ed export (-6,0%). In particolare, soffre il comparto metalmeccanico, in crisi da dieci trimestri, mentre risultano in crescita alimentare (+11,9%), edilizia (+4,5%) e impiantisti (+16,7%).
Il terziario, invece, mantiene un andamento positivo e stabile. Commercio e turismo registrano attese molto favorevoli (+30%), seguiti da servizi alle imprese (+24,2%), ICT (+10%) e trasporto (+8,7%). La positività delle previsioni risulta inversamente proporzionale alla quota di export: le aziende con basse esportazioni mostrano maggiore fiducia rispetto a quelle più internazionalizzate.
“Le imprese piemontesi affrontano il 2026 confermando la volontà di investire e sviluppare il proprio business – commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte – La capacità di adattamento e innovazione, dimostrata nel 2025, resta la chiave per affrontare un contesto economico in continuo cambiamento”.





