(Adnkronos) - Palazzo Merulana a Roma ha ospitato questa mattina l’evento 'Governance della comunicazione professionale: competenze certificate e responsabilità', durante il quale Manageritalia ha presentato un innovativo modello pilota per la certificazione delle competenze dei comunicatori professionali, che vede la collaborazione di Saa – School of management dell’università di Torino, organizzazione universitaria riconosciuta da Accredia come organismo di certificazione in conformità alla norma Uni 11483:2021.
In un’epoca in cui 'tutti comunicano', le competenze reali non sempre sono garantite, Manageritalia lancia un appello deciso: "è tempo di porre fine all’improvvisazione e di riconoscere, valorizzare e certificare la professionalità autentica. La comunicazione professionale rappresenta oggi una funzione strategica nelle aziende private, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti e in tutto il terzo settore, e richiede competenze specifiche, solide e valutabili. In Italia sono cica 35mila i professionisti che in azienda, da consulenti esterni o come studi associati si occupano a vario titolo di comunicazione e potenzialmente interessati dalla certificazione delle loro competenze, se si aggiungono anche le nuove figure come influencers, content creator, social media manager o altri il numero sale rapidamente ad oltre 40mila".
Ad aprire la mattinata di confronto l’intervento di Simone Pizzoglio, vicepresidente di Manageritalia: "La certificazione delle competenze nella comunicazione è oggi un passaggio imprescindibile. Viviamo in un contesto in cui l’informazione corre veloce, i rischi reputazionali sono elevatissimi e le organizzazioni hanno bisogno di professionisti capaci, preparati e responsabili. Certificare le competenze significa non solo tutelare chi lavora seriamente in questo campo, ma anche garantire alle imprese, alle istituzioni e ai cittadini una comunicazione di qualità, trasparente e affidabile. È un investimento strategico sul futuro della professione e sul valore della buona comunicazione nel nostro Paese", ha sottolineato.
Secondo Davide Caregnato, direttore Saa – School of management dell’università degli studi di Torino: "il comunicatore professionale gioca un ruolo chiave nello sviluppo strategico di organizzazione pubbliche, private e non profit: per questo abbiamo avviato questo percorso di accreditamento in collaborazione con il dipartimento cultura politica e società e dipartimento di management dell’università di Torino e con l’osservatorio per la comunicazione d’impresa Piemonte, che ha fra i suoi partner diverse sedi dell’Unione Industriale e di Confindustria del territorio per dotare i soggetti che operano in questo contesto, di un’adeguata certificazione che riconosca formalmente requisiti e competenze accertate. Questo rapporto di partneriato 'informale' fra pubblico e privato, riteniamo che e rappresenti e rappresenti un valore per il nostro sistema economico e sociale", ha sottolineato.
Per Rita Palumbo, vicepresidente di Manageritalia Executive Professional: “In un Paese che chiede trasparenza, responsabilità e qualità nell’azione pubblica, la certificazione del comunicatore diventa uno strumento essenziale per garantire competenze riconosciute, processi corretti e processi trasparenti. Con questo percorso, Manageritalia contribuisce a rafforzare una professione che svolge un ruolo strategico nel dialogo tra istituzioni, imprese e società, offrendo standard chiari, verificabili e allineati ai principi di etica e servizio democratico", ha aggiunto.
L’incontro, caratterizzato da un’ampia partecipazione di professionisti del settore, ha approfondito il tema della comunicazione come leva di sviluppo e di governance nell’era dell’intelligenza artificiale. La tavola rotonda 'La certificazione come leva strategica per le professioni non ordinistiche nell’era dell’AI' ha visto gli interventi di rappresentanti istituzionali, manager e professionisti, tra cui: Gianluca Comin, presidente di Comin&Partners, Gianmario Mariniello, portavoce del ministero del Lavoro, Martina Marmotta, hr di Italo, Fabio Miotti, portavoce del ministero delle Imprese e del made in Italy, Maura Mormile, cco Secursat, Rita Palumbo, vicepresidente di Manageritalia Executive Professional, Francesco Pessa, head marketing & communication del Gruppo Ini e Giacomo Riccio, technical project manager di Uni. Il confronto ha messo in luce l’urgenza di introdurre criteri chiari e condivisi per distinguere chi opera con competenza e responsabilità da chi si improvvisa nel ruolo di comunicatore.
Il modello di certificazione proposto da Manageritalia e Saa - school of management dell’università di Torino, prevede tre livelli - junior, expert e senior - che rispecchiano il grado di esperienza e specializzazione del professionista. Le certificazioni interesseranno i principali ambiti della comunicazione, dalla comunicazione d’impresa alla comunicazione pubblica e istituzionale, dalla comunicazione politica a quella sociale dedicata al terzo settore. La validità del certificato sarà di sei anni, con una verifica intermedia prevista dopo tre anni, e potrà essere rinnovata attraverso un percorso di aggiornamento professionale continuo che richiede sessanta ore di formazione triennale.
L’iter di valutazione comprende un’analisi preliminare del curriculum del candidato, seguita dalla verifica dei requisiti formativi e dell’esperienza maturata. A queste fasi si aggiungono prove scritte composte da quiz e domande aperte, oltre a una prova orale finale che permette di valutare competenze e consapevolezza del ruolo. Manageritalia si impegna inoltre a organizzare percorsi formativi specificamente pensati per preparare i candidati all’esame e a promuovere una cultura della certificazione capace di rafforzare il riconoscimento professionale della categoria, valorizzando la figura del comunicatore come elemento strategico nei contesti organizzativi. L’esame di certificazione è gestito da Saa – school of management dell’università di Torino, organismo di certificazione accreditato secondo la Uni cei en iso/iec 17024 e costa 450 euro.
L’avvio della certificazione delle competenze per i comunicatori professionali rappresenta un passo fondamentale per il riconoscimento formale di questo ruolo, promuovendo trasparenza, qualità e valore nel campo della comunicazione. Si tratta di un’azione che tutela le organizzazioni che necessitano di professionisti qualificati, ma anche i tanti comunicatori che operano in Italia e che oggi chiedono un’identità professionale forte e riconosciuta. Manageritalia riafferma così la necessità di una comunicazione competente e responsabile: perché se comunicare è un’arte, ma anche e soprattutto una professione.





