In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre, prosegue l’impegno della polizia di Stato nella campagna permanente “…questo non è amore”, realizzata dalla direzione centrale anticrimine.
All’iniziativa partecipa anche la Questura di Verbania, che per l’occasione organizza un incontro pubblico in programma mercoledì 26 novembre alle 9.30 a Villa Giulia a Pallanza. L’evento si intitola “Chiamarlo amore non si può: dalla consapevolezza al rispetto”. Parteciperanno relatori qualificati delle varie componenti del Centro Antiviolenza del Verbano Cusio Ossola, con i quali la Questura ha sottoscritto un protocollo d’intesa, divenendo, sin dall’anno 2022, parte attiva nella rete antiviolenza del territorio, nonché di relatori della Questura del Vco. Il tutto sarà preceduto da una pièce teatrale messa in scena dal laboratorio teatrale del liceo Cavalieri di Verbania tratta dallo spettacolo “Storie dimenticate stese al sole” a cui saranno presenti alcune classi degli istituti superiori cittadini.
La campagna “…questo non è amore” della polizia di Stato
Le azioni realizzate dalla polizia di Stato in tale ambito rappresentano un importante impegno istituzionale per il contrasto alla violenza di genere, nell’ottica di contribuire alla realizzazione di un cambiamento culturale più ampio che riguardi l’intera società. Sul tema della violenza di genere c’è la consapevolezza che molte donne, anche in situazioni di pericolo, non denunciano per paura, per vergogna o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
L’iniziativa “…questo non è amore” intende smontare gli stereotipi e le false credenze legate alla violenza nei confronti delle donne, portando le forze dell’ordine direttamente tra la gente, nei luoghi pubblici con una presenza visibile e rassicurante, fatta di ascolto, accoglienza e informazione.
Ogni anno, le Questure organizzano numerosi eventi di sensibilizzazione sul territorio nazionale dove si registra una consistente partecipazione della cittadinanza. Proprio grazie a questi incontri informali, è possibile rompere il silenzio e aiutare le donne a riconoscere i segnali di pericolo. Nel corso degli incontri viene divulgato un opuscolo informativo (cartaceo e digitale) che tratta in modo specifico i temi della violenza domestica e di genere garantendo una prevenzione concreta. Nell’opuscolo si ricorda che uscire dalla spirale della violenza è possibile: per questo sono presenti numeri utili, indirizzi dei centri antiviolenza, strumenti normativi previsti dal legislatore, storie di donne che hanno trovato il coraggio di denunciare e molto altro ancora.
Per la nona edizione, il Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, nella prefazione della brochure ricorda che “La violenza contro le donne non è mai un numero: è una vita violata, una dignità calpestata, un dolore che attraversa l’intera società. Non possiamo limitarci a contarne i casi: ogni femminicidio è una ferita che riguarda tutti, istituzioni e cittadini, e che richiede una risposta corale e responsabile”.
Testimonial della nuova edizione è Michelle Hunziker che, introducendo l’opuscolo, afferma: “La tutela delle donne che si ottiene con l’applicazione delle leggi deve essere supportata da un profondo cambiamento culturale, che deve avvenire nella mente e nel cuore di tutti noi. Per questo è importante sensibilizzare, specialmente i più giovani, e accompagnare le vittime di violenza verso il raggiungimento dell’indipendenza economica. Denunciare non è un obbligo né una condanna, semmai un’opportunità. È il primo passo per essere, o tornare a essere, sicure, autonome, libere”. Per questo motivo, “…questo non è amore” rappresenta un progetto strategico che mira non solo a sostenere le vittime, ma anche alla sensibilizzazione della società nel suo complesso, promuovendo una cultura basata sul genere.
L’attività di prevenzione svolta dalla polizia di Stato si rivolge anche agli autori delle violenze grazie all’impegno delle Questure, dei centri antiviolenza e degli ospedali che hanno reso operativo il Protocollo Zeus. Al momento dell’esecuzione del provvedimento di ammonimento del questore, l’autore delle condotte viene informato della presenza sul territorio di centri specializzati che si occupano di offrire un percorso integrato sulla consapevolezza del disvalore sociale e penale delle condotte tenute. In molti casi l’autore delle condotte che riesce a seguire il percorso psicologico riesce ad interrompere la spirale della violenza e gestire gli eventuali eventi successivi, evitando la recidiva.
Nell’ottica di favorire uno scambio costante di informazioni e competenze per un intervento integrato e multidisciplinare a tutela delle vittime, sono stati sottoscritti numerosi i protocolli di collaborazione tra la polizia di Stato e la società civile per lo sviluppo di campagne di informazione e sensibilizzazione. Le intese siglate prevedono l’attivazione di reti territoriali per un supporto immediato e coordinato posto a tutela non solo delle donne, ma anche dei figli esposti alla violenza subita dalle madri.





