Eventi - 01 novembre 2025, 10:20

"Lo Pan Ner": ben 25 forni accesi in tutto il Vco per riscoprire le tradizioni del territorio FOTO

Si è conclusa con successo la decima edizione della manifestazione che unisce le comunità attraverso uno dei cibi più semplici e preziosi: il pane

Si è conclusa con grande partecipazione e successo la decima edizione di “Lo Pan Ner – La festa del pane che unisce le Alpi” in Ossola e Verbano. L'evento, promosso dalla regione Val d’Aosta è giunto a un traguardo significativo e per la prima volta si è svolto in modo diffuso, estendendosi su più weekend per tutto il mese di ottobre. Questa nuova formula ha permesso a visitatori e residenti di visitare e scoprire con calma tutti i luoghi, ammirando la bellezza autentica di 18 paesi e frazioni che hanno riacceso i loro antichi forni comunitari.

In totale, sono stati accesi 25 forni, aperti 9 torchi, 6 mulini, 5 latterie e un alambicco storico. L’evento ha visto coinvolti i paesi di Montescheno, Borgomezzavalle, Antrona Schieranco, Montecrestese, Calasca Castiglione, Macugnaga, Vallesone di Domodossola, Tappia e Varchignoli di Villadossola, Coimo, Masera; Trontano, Vogogna, Colloro di Premosello Chiovenda, Miazzina, Aurano, Intragna, Cavandone in Valgrande. La manifestazione coinvolge tante realtà alpine in Piemonte, Lombardia, Svizzera, Francia.

"Lo Pan Ner" è molto più di una semplice rievocazione; è una festa che celebra il patrimonio immateriale delle Alpi, unendo anziani e giovani attorno all'atto sacro dell'accensione del fuoco. L'evento è un potente strumento di coesione, che riporta in vita angoli poco conosciuti e frazioni, trasformandole in questi giorni in centri pulsanti di vita. “Lo Pan Ner cresce ogni anno” dichiara Daniele Piazza, direttore delle Aree Protette Ossola, promotore e divulgatore dell’evento. “Ci auguriamo che continui con la stessa passione e che possa accogliere sempre nuovi territori, con le loro storie e caratteristiche uniche. Abbiamo sempre creduto in questo evento e siamo stati i primi ad aderire e a portarlo in Italia, in Valle Antrona e siamo felici che, qui da noi, continui ad allargarsi e a coinvolgere sempre più persone e paesi.”

L'impegno dei volontari, dei panificatori storici e delle tante associazioni è fondamentale per la valorizzazione e la tutela dei forni. L'arte del pane viene concretamente tramandata: giovani panificatori seminano la segale e scelgono un percorso di vita legato alla terra, imparano l'antico lavoro, grazie anche ai Corsi per imparare la panificazione nei forni, organizzata negli anni passati.

Ogni forno ha sfornato pani unici, testimoniando la ricchezza della tradizione ossolana. Protagonista assoluto è stato il credenzin o crescenzin, il pane dolce tipico di un tempo, realizzato in innumerevoli e diverse varianti. Attorno al fuoco, i paesi si sono animati con un ricco calendario di eventi collaterali: mostre fotografiche e visioni di documentari sul pane, laboratori e spettacoli teatrali con i bambini, concerti e musica popolare, la battitura della segale, le castagnate, l’esposizione di attrezzi antichi e disegni a tema, realizzati dai bambini delle scuole. La magia inizia la sera prima: mentre il calore si accumula nei forni, le comunità si ritrovano per una cena a base di pizza o focaccia, tagliatelle alla segale. È un rito di amicizia e di ritorno all'essenziale. Qui, senza schermi né distrazioni, si riscopre il valore del tempo e della condivisione, attorno alla semplicità di "una storia, un pezzo di pane e un bicchier di vino". "Lo Pan Ner" si conferma come un modello virtuoso per la riscoperta e la valorizzazione delle aree interne, celebrando l'identità alpina attraverso il cibo più semplice e, al contempo, il più prezioso: il pane.

l.b.

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