Il sindacato Nursing Up accoglie positivamente l’introduzione dei permessi retribuiti per gli screening oncologici prevista dal decreto sulla sicurezza sul lavoro, sottolineando però che la misura da sola non basta a garantire una prevenzione efficace.
Secondo il sindacato, infermieri e ostetriche risultano tra le categorie sanitarie più esposte a tumori femminili, in particolare al seno e all’apparato riproduttivo. Numerosi studi internazionali hanno collegato i turni notturni prolungati, lo stress cronico e l’alterazione del ritmo circadiano a un aumento del rischio oncologico. A ciò si aggiunge l’esposizione a farmaci antiblastici, disinfettanti e altre sostanze chimiche nei reparti ad alta complessità.
«I permessi retribuiti sono un passo importante, ma servono misure concrete per ridurre l’esposizione al rischio, garantire monitoraggio e percorsi di screening prioritari per chi lavora in turni notturni o reparti ad alta intensità», afferma Antonio De Palma, presidente del Nursing Up.
Il sindacato chiede quindi l’istituzione di un monitoraggio nazionale sull’incidenza delle neoplasie tra il personale sanitario, protocolli di tutela contrattuale, pianificazione dei turni che limiti l’accumulo di esposizione e risorse dedicate alla sostituzione del personale durante gli screening. Solo così, sottolinea De Palma, la norma potrà tradursi in prevenzione attiva e reale tutela della salute degli operatori.






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