Attualità - 21 ottobre 2025, 11:26

“Lo sport torni a essere incontro, rispetto e comunità”

La lettera del presidente della Paffoni Fulgor Basket, dopo la tragedia di Rieti

“Lo sport torni a essere incontro, rispetto e comunità”

Un messaggio di dolore, ma anche di speranza e riflessione, arriva dal presidente della Paffoni Fulgor Basket, Don Angelo, dopo la tragedia avvenuta lungo la superstrada Rieti-Terni, dove un autobus che trasportava tifosi della squadra di basket di Pistoia è stato assalito mentre rientrava da una trasferta. Nell’aggressione ha perso la vita uno degli autisti, in un gesto di violenza che ha sconvolto il mondo dello sport.

"Con il cuore colmo di dolore – scrive Don Angelo – mi unisco al cordoglio per quanto accaduto. Un gesto che lascia senza parole e che non ha nulla a che vedere con lo sport".

Parole che diventano anche occasione per una riflessione più ampia sul senso autentico della competizione sportiva. "Questo avvenimento – aggiunge – ci impone una riflessione profonda: lo sport, che per sua natura dovrebbe essere festa, incontro e passione condivisa, è stato troppo spesso contaminato da gesti che ne tradiscono lo spirito. Per contrastare questa deriva è necessario riscoprire con forza i valori veri che dovrebbero guidarci".

Al centro della riflessione di Don Angelo ci sono cinque parole chiave: rispetto, solidarietà, gioia, responsabilità e speranza"Lo sport ci insegna il rispetto – sottolinea – verso avversari, compagni, tecnici, arbitri, e anche verso chi ci accoglie in trasferta. Qui invece il rispetto è venuto meno, non solo per l’autista e per i tifosi, ma per l’essenza stessa di ciò che significa partecipare a un evento sportivo".

Un richiamo anche alla solidarietà, valore fondante di ogni comunità sportiva: "Quando ci uniamo nella passione per una squadra non siamo nemici nella vita, ma parte di una comunità più grande. La solidarietà non è un optional, è ciò che trasforma l’appartenenza in un’esperienza umana".

Poi un invito a riscoprire la dimensione più autentica e gioiosa dello sport: «Ogni partita, ogni trasferta, ogni tifoseria dovrebbero essere occasione di incontro, di sorrisi, di abbracci dopo il fischio finale, non di lancio di sassi e aggressione».

Per Don Angelo serve anche una responsabilità collettiva, che coinvolge tutti: "Non è solo colpa di chi ha lanciato quei sassi. È responsabilità di tutti – società sportive, dirigenti, forze dell’ordine, tifosi, media – vigilare affinché il tifo non degeneri. Siamo lì per lo sport, non contro qualcuno".

Infine, il presidente della Paffoni Fulgor Basket invita a trasformare il dolore in un’occasione di crescita: "Questo episodio dev’essere ricordato nella dignità della vittima e nel rispetto dei familiari. Ma non possiamo restare fermi al dolore: dobbiamo farne una spinta verso un cambiamento vero. Lo sport non serve solo a fare punti, ma a costruire comunità migliori".

"Che ogni partita, ogni trasferta, ogni tifoseria possa tornare a essere festa, incontro, rispetto – conclude Don Angelo –. La partita più importante non si gioca sul parquet, ma nella vita che facciamo fuori dal campo".

Daniele Piovera

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