Cultura - 19 ottobre 2025, 15:08

Museo del Paesaggio, Omar Galliani omaggia Paolo Troubetzkoy

Dal 25 ottobre la nuova mostra "Alla riscoperta di un volto": protagonista la "ballerina" dello scultore

Museo del Paesaggio, Omar Galliani omaggia Paolo Troubetzkoy

Omaggio di Omar Galliani a Paolo Troubetzkoy al Museo del Paesaggio di Verbania, in concomitanza con la grande mostra dedicata al "Principe scultore" allestita in questi mesi al Museo d'Orsay di Parigi e nel 2026, da fine febbraio a giugno, alla Galleria d’arte moderna di Milano. S'inaugura sabato 25 ottobre alle 11.00. a Palazzo Viani Dugnani. la mostra site specific “Alla riscoperta di un volto. Omar Galliani per Paolo Troubetzkoy” a cura di Vera Agosti.

Protagonista "la ballerina" con una monumentale tavola di 2 metri per 2 a lei dedicata e realizzata appositamente per questa esposizione. Omar Galliani è un maestro del disegno riconosciuto a livello internazionale che, partendo dalla grande tradizione rinascimentale italiana, ha saputo nobilitare l'arte grafica, rendendola contemporanea. L'ispirazione muove non solo dalla storia dell'arte, ma anche dal mondo della moda, del cinema, della musica e dai viaggi in Oriente e in Occidente. Il suo universo figurativo nasconde sempre, più o meno velatamente, accenni concettuali. Fin da ragazzo, le opere dell'artista conoscono piccole incursioni nell'ambito scultoreo. Tra gli scultori più amati figura Paolo Troubetzkoy, tanto da scovare anni fa in un mercatino dell'antiquariato una riproduzione bronzea della sua celebre ballerina, Lady Constance Stewart Richardson. Da qui l'ispirazione per l'opera presentata a Verbania. La ballerina cosmica di Omar Galliani non è soltanto la danzatrice di Paolo Troubetzkoy, ma è anche emblema di tutte le ballerine del mondo e allegoria della danza e della femminilità. Questa giovane donna danzante, esile e fluida, calata nel nero della notte astrale, contiene il cosmo.

"Spesso il lavoro dell'artista dialoga con la notte stellata e infinita, per cercare quel legame profondo tra l'uomo e l'universo - spiega la curatrice Vera Agosti -. Attorno alla ballerina, una pioggia di scarpette e di piccole tiare, elementi fondamentali della sua mise. Il nero è oscurità, mistero e seduzione, che si oppongono al candore della tavola di pioppo, legata al territorio emiliano e alla storia dell’arte”. La tavola dialoga con il gesso del 1915 delle collezioni permanenti del Museo e con una serie di altre danzatrici di Troubetzkoy.

Prosegue Agosti: "Come lo scultore lavora i suoi modelli con piccoli tocchi energici che, nel bronzo, catturano e fanno vibrare la luce sulla superficie del metallo, così i disegni di Omar Galliani scintillano nel nero brillante e cangiante della grafite, che è il materiale prediletto dall'artista, quel carbonio di cui siamo fatti noi stessi e le stelle".

L'esposizione prosegue con il “mantra inedito”, composto da due sezioni: un grande e struggente volto di donna, con il bindi rosso sulla fronte, simbolo dell'Oriente; nella sacralità della foglia d’oro incisa, affiorano il viso e l'ala distesa di un angelo, aggraziata come un passo di danza. Quindi una raffinatissima selezione di disegni, dove tornano i dettagli della vita e della morte, la realtà e l'immaginazione: fiori, scarpe, anelli, teschi. E ancora splendidi volti con l'aureola. Sono i "nuovi santi", uomini e donne dei nostri giorni, i cui volti sono enigmi di estrema carica emotiva. Tutti siamo santi e divini, destinati all’eternità. Apparati video poetici e informativi accompagnano la mostra, per suggerire l'incanto della danza e per l'approfondimento. L’esposizione resterà allestita fino al 12 aprile 2026.

"Alla riscoperta di un volto. Omar Galliani per Paolo Troubetzkoy" è l'occasione per conoscere il nuovo allestimento delle sale dedicate allo scultore. Una quarantina di opere sono attualmente in prestito al Museo d'Orsay di Parigi e la sezione di Troubetzkoy propone oggi una serie di sculture custodite nei depositi e raramente esposte al pubblico, a partire da quelle legate agli anni americani con indiani, cow boys e star di Hollywood, e dalla grande scultura raffigurante Jean Bugatti alla guida della sua auto.

"In parallelo con il grande evento di Parigi, anche il Museo del Paesaggio vuole proporre un tributo a Troubetzkoy, puntando i riflettori su una delle sue opere più note e amate – spiega la direttrice artistica del Museo del Paesaggio Federica Rabai -. Ancora una volta l'arte contemporanea entra in museo e racconta con uno sguardo nuovo e discreto le collezioni storiche di Palazzo Viani Dugnani, regalando al pubblico suggestioni sempre nuove ed affascinanti”. La mostra è realizzata con il contributo della Direzione generale Biblioteche e Istituti Culturali, della città di Verbania e di Fondazione Comunitaria del Vco, con il patrocinio di Distretto Turistico dei Laghi.

Comunicato Stampa - l.b.

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