L’origine dello Spritz e la sua evoluzione
Nel tempo, all’acqua e al vino si sono aggiunti i bitter italiani, fino alla triade oggi più diffusa: prosecco, parte amaricante, soda.
La codifica moderna arriva con l’IBA, che, oltre alla versione con Aperol, ammette varianti con Campari, Cynar o Select: lo Spritz è quindi un format più che una sola ricetta, un’idea di aperitivo a basso tenore alcolico, amaro e frizzante, reinterpretata secondo i territori. Vediamo insieme di seguito, grazie a Spritzeria Molo22, bar a Cannobio, alcune tipologie di Spritz e le loro componenti.
Select Spritz – il ritorno alle origini veneziane
Nato a Venezia nel 1920 dai Fratelli Pilla, oggi prodotto da Gruppo Montenegro, il Select è il bitter “di casa” lagunare. Nel rituale veneziano, il garnish non è l’arancia ma l’oliva verde, che regala una scia salmastra e identitaria.
In degustazione il Select risulta più speziato e amaricante rispetto all’Aperol (botaniche come rabarbaro e ginepro): perfetto se cerchi un sorso più “bacaro-style”, secco ma elegante, con un carattere rubino che profuma di calli e fondamenta.
Campari Spritz – l’alternativa amara
Stessa struttura, animo diverso: con Campari lo Spritz diventa più dry e agrumato, con un amaro netto che asciuga il finale. La proporzione classica è 3:2:1 (prosecco, Campari, soda), servito con fetta d’arancia.
È la scelta naturale per chi ama profili più decisi e una persistenza pulita, meno zuccherina. Un piccolo accorgimento: ghiaccio abbondante e bollicine ben fredde per una spinta effervescente che equilibri l’amaro.
Cynar Spritz – l’amaro sorprendente
Se “verde” per te è sinonimo di freschezza, il Cynar porta nello Spritz note erbacee e vegetali uniche (è un amaro del 1952, a base di foglie di carciofo e 13 botaniche).
In versione spritz aggiunge rotondità e complessità balsamiche: ottimo con snack di stagione e verdure in pastella. Se vuoi spingere il contrappunto, prova una scorzetta d’arancia o pompelmo per un naso più luminoso. Esiste anche Cynar 70 (35% vol) per palati che cercano più struttura.
Hugo – la versione floreale e leggera
Tecnicamente non è uno Spritz IBA, ma è entrato nell’immaginario comune come sua variante floreale. Nasce nel 2005 in Alto Adige (Roland Gruber): prosecco, sambuco (liqueur o sciroppo), soda, menta e lime.
È la risposta per chi predilige profumi mielati e delicati e un sorso a bassa amarezza. Negli ultimi anni l’Hugo è tornato protagonista come alternativa estiva “light”, complice la sua immediatezza aromatica e la facilità d’abbinamento con insalate, formaggi freschi e crudi di frutta.
Limoncello Spritz – l’estivo per eccellenza
Dalla Costiera Amalfitana arriva l’ispirazione agrumata: Limoncello + prosecco + soda per un profilo solare che oscilla tra dolcezza e sprint citrino.
Non ha una codifica ufficiale unica, ma è ormai uno dei “tipi di Spritz” più riconoscibili per l’estate italiana, specie con ciotoline di olive, alici marinate o insalate di mare. Consiglio pratico: equilibra la dolcezza del limoncello con prosecco extra dry o brut e ghiaccio generoso.
Pirlo bresciano – il cugino “tranquillo”
Se passi da Brescia, sentirai parlare di Pirlo: simile allo spritz ma preparato con vino bianco fermo (non prosecco), Campari e un tocco di acqua frizzante.
È un parente stretto più “piatto” nelle bolle e diretto nell’amaro, che alcuni considerano precursore dello spritz veneto moderno. Un promemoria utile per capire quanto l’aperitivo italiano sia un mosaico di usi locali, non un monolite.
Spritz al rabarbaro – la vena alpina contemporanea
Tra le varianti creative degli ultimi anni, spiccano gli spritz costruiti su rabarbaro, rosoli agrumati o amari artigianali: rispettano la logica low-ABV, ma giocano con profumi montani e accenti più secchi.
Il rabarbaro porta un amaro radicoso e lievemente legnoso, perfetto con salumi affumicati, noci e formaggi di malga. È l’esempio di come lo Spritz sia diventato un template elastico (3:2:1 come riferimento) su cui bar e bartender sviluppano identità locali.
Aperitivo creativo – lo Spritz come linguaggio del gusto
Oggi lo Spritz è un linguaggio: basso tenore alcolico, bolle, una matrice amara da dosare e personalizzare. Dalle carte bar ai social, trovi “spritz bianchi” con bergamotto (Italicus) e punte di erbe (Strega), mix a base Lambrusco o agrumi freschi, fino a interpretazioni d’autore che mantengono l’idea di base — amaro + bollicine — ma cambiano tavolozza aromatica.
Il risultato? Un’icona che cresce perché accoglie differenze, tra tradizione veneziana (oliva nel Select) e nuove combinazioni stagionali. Lo Spritz non è solo Aperol: è una mappa gustativa d’Italia in costante movimento.
Ami lo Spritz? A Canobbio, al Molo22 troverai tantissime proposte per un aperitivo diverso dal solito. Per info e prenotazioni: 380 1290 909
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