L’accordo con il Mercosur deve essere vincolato a precise garanzie sul rispetto del principio di reciprocità degli standard produttivi e su controlli puntuali su tutti i prodotti agroalimentari che entrano in Europa, se non vogliamo mettere a rischio la salute dei consumatori e il futuro delle filiere agroalimentari. E’ quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia nel commentare l'adozione da parte del Collegio dei commissari Ue dell'accordo di partenariato con il blocco dei paesi sudamericani.
“La previsione di una clausola di salvaguardia, seppur un passo in avanti, non è sufficiente a sostenere le imprese agricole e agroalimentari rispetto ai possibili contraccolpi dell’accordo, poiché non se ne prevede l’attivazione automatica che la renderebbe realmente efficace. Senza dimenticare che non possono esistere compensazioni adeguate rispetto al rischio di devastare il tessuto produttivo europeo – sottolineano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi e il Direttore Luciano Salvadori - Come occorre garantire controlli sul 100% dei prodotti agroalimentari che entrano nei confini europei per assicurarne la sicurezza alimentare e il rispetto delle regole che valgono per i nostri produttori. Nei Paesi sudamericani si fa tutt’ora largo uso di antibiotici e altre sostanze come promotori della crescita negli allevamenti, oltre all’utilizzo uso di pesticidi vietati da anni nella Ue”.
Nei primi nove mesi del 2025 sono scoppiati 130 allarmi alimentari nei Paesi Ue legati all’importazione di prodotti alimentari dal Mercosur, di cui oltre un terzo legati proprio alla carne, secondo un'analisi Coldiretti su dati Rasff.
“Senza le necessarie garanzie l’accordo colpirà le nostre piccole e medie imprese, ma anche le piccole aziende del Sudamerica andando a peggiorare ulteriormente un deficit della bilancia commerciale agroalimentare tra Italia e Mercosur già estremamente ampio. Non è accettabile l’idea di utilizzare i soldi della riserva di crisi della Politica agricola comune per coprire i potenziali danni economici causati dall’accordo alle filiere, usando in pratica i soldi degli agricoltori”, concludono Tofi e Salvadori.