(Adnkronos) -
Mpox non è più un'emergenza sanitaria di interesse internazionale (Pheic). Lo ha decreto l'Organizzazione mondiale della sanità. "Più di 1 anno fa - ha ricordato il direttore generale dell'agenzia Onu per la salute, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante il consueto briefing con la stampa - avevo dichiarato un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale per la diffusione del virus in Africa, su consiglio di un Comitato di emergenza convocato ai sensi del Regolamento sanitario internazionale. Da allora, il Comitato di emergenza si è riunito ogni 3 mesi per valutare l'epidemia". Gli esperti si sono riuniti di nuovo ieri e "mi hanno comunicato che, a loro avviso, la situazione non rappresenta più un'emergenza sanitaria internazionale. Ho accettato questo consiglio".
Il virus Mpox rimane un'emergenza di salute pubblica nel continente africano. Lo ha deciso e ufficializzato ieri Africa Cdc, cioè i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. Mentre a livello globale oggi l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha deciso di revocare la dichiarazione di emergenza sanitaria di interesse internazionale (Pheic). L'Africa è stata l'epicentro di questa nuova ondata epidemica di Mpox e l'Emergency Consultative Group, pool di esperti che ha il compito di fornire un parere al direttore generale di Africa Cdc, ha sollecitato che l'emergenza sanitaria pubblica per la sicurezza continentale (Phecs) rimanga in vigore.
Riunitosi il 2 settembre scorso per esaminare l'andamento dell'epidemia e valutare se lo stato di emergenza dovesse essere revocato, il gruppo ha concluso che il mantenimento della dichiarazione è essenziale per preservare la volontà politica di combattere il virus, mobilitare risorse e mantenere i Paesi in stato di massima allerta. Gli esperti hanno avvertito infatti che la revoca prematura dello stato di emergenza potrebbe innescare un atteggiamento di noncuranza, ridurre i finanziamenti e aumentare il rischio di una recrudescenza.
La raccomandazione è stata formulata in seguito a un'analisi della situazione relativa a Mpox. I casi confermati settimanali sono diminuiti del 52% tra le settimane 17-22 e le settimane 27-32 del 2025. Tuttavia, ha ricordato il gruppo, si sono verificate impennate in Ghana, Liberia, Kenya, Zambia e Tanzania, con nuove introduzioni del virus segnalate in Malawi, Etiopia, Senegal, Togo, Gambia e Mozambico. L'Etiopia e la Repubblica Centrafricana hanno riportato decessi infantili, mentre diversi Paesi - tra cui Sierra Leone, Congo, Malawi, Zambia, Kenya, Repubblica Centrafricana, Etiopia, Sudafrica e Camerun - hanno continuato a registrare tassi di mortalità superiori all'1% (tasso che a livello continentale si è attestato allo 0,5%).