"Un contesto che non consente di proseguire con la necessaria serenità", mancanza di condivisione d'intenti verso "un progetto culturale di qualità e ad ampio respiro", "ingerenze che non hanno creato i presupposti per crescere".
Sono parole pesanti quelle rilasciate in un'intervista dal consulente artistico del teatro Il Maggiore di Verbania Matteo Forte che ha lasciato l'incarico. Forza Italia Verbania attacca: "A meno di due mesi dall'avvio della fallimentare stagione estiva, la prevedibile notizia della rinuncia di Forte dopo un'estate che ha visto un ruolo marginale e una grave perdita di credibilità del Teatro Maggiore. La causa? Per voce dello stesso Forte, rapporti istituzionali che non hanno permesso di dare continuità al lavoro, mantenendo standard di qualità e professionalità. Sottolineiamo che solo grazie ad una nostra interpellanza durante l’ultimo consiglio comunale siamo venuti a conoscenza che non sarà la società di Forte ad occuparsi della stagione invernale”.
Proseguono la capogruppo di Forza Italia Mirella Cristina e il consigliere azzurro Samuele D’Alessandro: “La risposta del sindaco? Verbania non è Milano.Ecco la giustificazione e a cosa attribuire la responsabilità, mai a sé stesso ovviamente! A questo punto chiediamo: ma il sindaco vive su Marte? Ci sarà la stagione invernale del Maggiore?”.Cristina e D’Alessandro ricordano i roboanti annunci con 3 conferenze stampa sulla nuova stagione estiva, con eventi ogni sera, attenzione ai giovani, promozione dell’imprenditoria. “Tutto è finito con l'annullamento di metà delle serate per mancanza di biglietti venduti- rimarcano - , con la perdita del contributo di Piemonte dal Vivo, i costi per la Fondazione e gli utili alla società del manager dimissionario.
Dal punto di vista artistico abbiamo visto tributi per i giovani degli anni '60 adatti alle piazze, una programmazione che non ha saputo costruire un rapporto con la città, figuriamoci uscire dai confini locali. E il sindaco e il capogruppo Ricca non dicono neanche la verità!In pochi mesi il primo disastro, dovuto a superficialità amministrativa del Primo Cittadino. Forse è il caso che Albertella lasci lavorare il Presidente e la Fondazione – concludono gli azzurri - perché ha dimostrato di non essere all'altezza di una struttura che è un servizio pubblico per la cittadinanza. Occorreva migliorare e crescere, anche con coraggiose sperimentazioni per i giovani, ma ormai si è capito che questa amministrazione vive di lucine”.