S’intitola “Elegie padane” (edito da Interlinea) la trilogia di racconti del novarese d’adozione Piero Bini, che esce alla vigilia dei 90 anni come invito a riscoprire il territorio piemontese, dalla campagna novarese che si rispecchia nelle risaie fino ai laghi Maggiore e d’Orta e al Cusio, tra Borgomanero, Gozzano e Omegna.
Si tratta di un’opera letteraria, così si legge nella presentazione, che intreccia memoria e narrazione, restituendo con tocco lirico e ironico la vita quotidiana, i paesaggi e i drammi sommessi della pianura padana del Novecento. Attraverso un linguaggio denso di evocazioni sensoriali e un tono che alterna la malinconia alla leggerezza, l’autore costruisce un affresco umano e storico che attinge sia alla memoria personale sia al patrimonio collettivo di una comunità rurale e postbellica.
“Mi capita così, fin da ragazzo quando scoprivo il mondo intorno usando gli occhi ingenui di Verne o di Salgari. Nella mia presunzione – sono molto presuntuoso, come tutti i solitari – credo nella mia sensibilità, come a un amuleto infallibile”, sono le parole di uno dei personaggi, alter ego dell'autore, alle prese con piccole e grande emozioni, tra le sponde dei laghi, le osterie della Bassa Novarese e i paesaggi della campagna piemontese.